Commento

Bilaterali e dumping: 'Cara Berna ti scrivo….'

Bellinzona cerchi feconde alleanze anche con altri cantoni di frontiera

6 luglio 2018
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Il Consiglio federale ha cercato di far chiarezza (i maligni dicono soprattutto al suo interno!) affermando che le misure di accompagnamento alla libera circolazione sono una linea rossa da non superare nelle trattative con l’Ue. Bene! Anche se, subito dopo, Berna ha precisato che consulterà partner sociali e Cantoni per capire se sul piano interno ci sia o meno un margine di manovra per modificare i meccanismi anti-dumping.

Sentendo (probabilmente) puzza di bruciato il Consiglio di Stato ha inviato una missiva a Berna – speriamo per raccomandata espresso! – dicendo forte e chiaro che a Sud delle Alpi si è preoccupati per le ‘possibili ipotesi di concessioni elvetiche all’Ue sul fronte delle misure di accompagnamento alla libera circolazione delle persone’. Prendendo dunque la palla al balzo Palazzo delle Orsoline ha detto a Berna – quasi avesse preso a prestito un noto motto – ‘Giù le mani dalle misure di accompagnamento’, ossia dai contratti collettivi di obbligatorietà generale e dagli 8 giorni di attesa prima di poter iniziare a lavorare. Molto bene!

Il mercato del lavoro va tutelato mantenendo e semmai rafforzando le misure di accompagnamento! Ora occorre però fare un paio di passi in più. Bellinzona, oltre a scrivere a Berna, cerchi anche feconde alleanze con altri Cantoni di frontiera esposti come noi al dumping, fenomeno che dal centro del Paese ogni tanto si vede e ogni tanto no.

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