Commento

'Non è che le nuove monache di clausura siamo noi?'

La forza irresistibile della rete: anche i conventi di clausura non possono fare a meno dei social

17 maggio 2018
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C’è chi sta tentando di disintossicarsi dai social e c’è chi ha fatto totalmente a meno di loro sino a ieri ed è ora invitato a farne uso… ma con sobrietà.

Stiamo parlando delle suore di clausura alle quali – per concessione della santa sede – sarà ora permesso l’uso dei social. A patto che sappiano farlo ‘con discrezione e sobrietà, non solo riguardo ai contenuti, ma anche alla quantità delle informazioni e al tipo di comunicazione’. Sì, perché il ‘capo’ ricorda loro che non va perso l’obiettivo primo di chi dedica la propria vita al signore nel raccoglimento.Dunque attenzione a non ‘svuotare il silenzio contemplativo quando si riempie la clausura di rumori, notizie e parole’.

La chiave di lettura della svolta può forse essere riassunta nel fatto che le monache di clausura sono sì ‘separate dal mondo’, ma non fuori dal mondo, e devono quindi in qualche modo essere connesse, ma rifuggire ogni mondanità.
Che uso faranno della rete? La utilizzeranno ‘solo’ passivamente per osservare la giostra che gira fuori dalle loro mura? O si lanceranno anche in comunicazioni destinate agli altri internauti intessendo dialoghi? Una dimensione tutta da scoprire, vista la loro vita contemplativa che implica comunque, come detto, una certa separazione dal mondo. Una separazione che fa dire a Massimo Gramellini sul ‘Corriere della Sera’, immaginandosi le suore che, dentro uno spazio chiuso ingobbite su una tastiera, comunicano con l’esterno, ‘Ehi, un momento? Non è che le nuove monache di clausura siamo noi?’. Bella e pungente domanda!

Effettivamente chi s’inebria della rete a tal punto da perdere il senso delle proporzioni corre il rischio di fare sempre meno esperienze reali e sempre più virtuali. Succeda quel che succeda, si continua imperterriti con l’ubriacatura virtuale, anche quando si scopre che Facebook (tanto per fare un esempio recente), nel tentativo di rifarsi una credibilità dopo i dati sfuggiti di mano, ha appena rimosso 583 milioni di profili falsi, 2 milioni e mezzo di contenuti che incitano all’odio e 200 applicazioni che potrebbero aver usato i dati degli utenti in modo illecito. È la forza (irresistibile?) della rete. Con o senza gobba, non possiamo più farne a meno. Tutti, conventi inclusi.

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