ALLA FINESTRA

Avere due anni (e un canale YouTube)

Nel vortice della condivisione: quali sono confini e gli effetti collaterali dell'era social?

30 aprile 2018
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In effetti, non può non strappare un sorriso il piccolo Lennox che, gioiosamente armato di un paio di bacchette, segue il ritmo su un tavolino. Alla fine, sulla sua batteria improvvisata si produce pure in un assolo degno di un applauso. Lennox è un bimbo di due anni come tanti, che come tanti vive in un luogo imprecisato, uguale e diverso a tanti altri. Come ogni bimbo, Lennox possiede un talento e se lo gode con entusiasmo contagioso. Ma la notizia (scusate la parola) non è questa. Piuttosto il fatto che a Lennox è dedicato un canale YouTube, ‘Life of Lennox’, verosimilmente aperto non da lui. Anche perché (per ora) lui pare molto più divertito dalle sue bacchette che da uno schermo su cui proiettare nell’etere l’immagine di se stesso. Fatto sta, l’ultimo video amatoriale che lo vede all’opera è approdato ai portali d’informazione di tutto il mondo, che lo hanno rilanciato con analoga avvilente partecipazione.


Fra i tanti effetti collaterali dell’era social, c’è quello di aver offerto un letale strumento di affermazione del proprio ego a frotte di genitori incontinenti, impossibilitati a godere nella solitudine domestica dell’unicità dei propri pargoli. Da sempre il pianeta pullula di papà e mamme implacabili nel decantare le qualità dei loro piccoli. Ora, da oggetti di un racconto impalpabile, possono farne le star di una saga virale, certificata dal numero di clic e “mi piace”. Come sempre con i bimbi, la questione è capire per chi lo si fa.

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