Commento

Nomina Ufficiale dei fallimenti, decisione saggia

Quando nello Stato una misura di risparmio rischia di rivelarsi controproducente per lo Stato stesso, è cosa saggia stralciarla

24 aprile 2018
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Quando nello Stato una misura di risparmio rischia di rivelarsi controproducente per lo Stato stesso, è cosa saggia stralciarla. Bene allora hanno fatto Dipartimento istituzioni e governo a decidere di pubblicare il bando di concorso per la sostituzione di Patrick Bianco, tornato tre mesi fa all’avvocatura, e dunque per la nomina dell’Ufficiale dei fallimenti del Sopraceneri. Si rinuncia così a un taglio, prospettato qualche anno fa da questo governo per rimettere in sesto le casse cantonali, in un settore, quello fallimentare, assai importante, delicato. Il numero dei dissesti societari è infatti in aumento. Sia chiaro: non tutti i crac sono da ricondurre alla cattiva gestione o ad altri illeciti previsti dal Codice penale. Ci sono però imprenditori – meglio, sedicenti imprenditori – che del fallimento fanno una professione. È una realtà anche in Ticino, che oltretutto cagiona costi non indifferenti alla comunità, per esempio in termini di contributi assicurativi e imposte non versati. Prima di dimettersi, Bianco collaborava anche con la Procura segnalandole dissesti sospetti. Decidere di sostituirlo è un atto di responsabilità verso gli imprenditori che operano nel rispetto della legge (e sono la maggior parte) e la collettività in generale. Che va protetta dai pericolosi faccendieri.

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