Commento

No, a maggioranza, a no Billag, contorsionismo sul Ceresio!

Il Municipio di Lugano, la città che pesa come metà cantone, ha sentito il bisogno di esternare il proprio no all’iniziativa ‘No Billag’

TI-Press
26 gennaio 2018
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Il Municipio di Lugano, la città che pesa come metà cantone, retta da una solida maggioranza leghista, ha sentito il bisogno di esternare il proprio no all’iniziativa ‘No Billag’. Molto bene! I ragionamenti espressi nel comunicato stampa sono più che condivisibili (cfr. pag. 17): il no va infilato nell’urna perché l’iniziativa mette in pericolo l’operatività della Rsi e delle altre emittenti televisive e radiofoniche private, con conseguenze negative fra l’altro anche per l’occupazione e l’indotto della nostra regione. Un comunicato ben fatto e dettagliato, che informa come siano circa 1’700 i posti di lavoro generati direttamente e indirettamente da Rsi e privati; che ricorda come le emittenti radio e tv locali rivestano un ruolo importante per la formazione delle opinioni dei cittadini; che ci rammenta come nella ridistribuzione del canone siamo baciati – non c’è un esempio migliore! – dal federalismo, in quanto raccogliamo a Sud delle Alpi circa il 4% delle risorse del canone, ma ne riceviamo il 22%. Di più, il Municipio ribadisce l’importanza del contributo Ssr/Rsi all’istruzione, allo sviluppo culturale, alla libera formazione delle opinioni, all’intrattenimento dei cittadini, alla multiculturalità e al plurilinguismo e via dicendo…

Tutto perfetto, dunque? Non proprio. L’effetto-scudo e lancia in resta a favore dell’ente, già alla prima riga del comunicato, viene molto relativizzato dal fatto che il Municipio precisa di aver preso tale posizione ‘a maggioranza’.

Ad essere spaccata è indovinate cosa? Ovviamente, la maggioranza leghista al potere. Quella stessa maggioranza pronta, il giorno dopo la frittatona (ovvero, se le cose dovessero davvero finire male = vincere il no billag), a prendersela con Berna, perché se ne sta con le mani in mano di fronte a 1’700 posti di lavoro che traballano a Sud delle Alpi, perché è insensibile agli appelli della nostra rimostranza. E vai con la mazurka di lamentationes!

Morale della favola? Con quel comunicato, comunque vada, la Lega si tutela per non venire additata quale traditrice. Se la Ssr dovesse reggere alle bordate, il movimento in versione doppio petto (al seguito di Borradori) potrà sempre dire che ciò è avvenuto anche grazie al suo appoggio. In caso contrario, cioè se la Ssr/Rsi dovesse essere malauguratamente colpita e affondata, potrà dire che comunque non tutti nei ranghi leghisti erano contrari. Perché il sindaco Borradori era favorevole al sostegno al canone.

Il populismo si nutre di simili pericolose ambiguità. E vai con lo spettacolo! Contorsionismo sul Ceresio. Entrata gratuita.

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