Commento

Malcantone in coda fra cerotti e critiche

È inutile quanto dannosa la nuova (l’ennesima) polemica viaria divampata nei giorni scorsi in Malcantone

TI-PRESS
25 gennaio 2018
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È inutile quanto dannosa la nuova (l’ennesima) polemica viaria divampata nei giorni scorsi in Malcantone (cfr a pagina 13). Intanto, possiamo solo immaginare l’imbarazzo dei commissari della Gestione del Parlamento cantonale, a cui viene tirata la giacca da due parti. Una rappresentata dalla posizione critica espressa da dodici Municipi (guidati da Monteggio), legittimamente preoccupati dal fatto che le misure indicate dal messaggio governativo, se e quando verranno realizzate, sono ritenute ‘cerotti’ e comporteranno ulteriori disagi alla già martoriata viabilità della strada cantonale e dai pendolari che fanno il giro della valle per aggirare il traffico. L’altra, altrettanto legittima, è condivisa da Magliaso e Caslano e poggia però sulla decisione scaturita dalla Delegazione delle autorità nel 2013 e sostiene, invece, gli interventi previsti. Entrambi non hanno mancato di farlo sapere pubblicamente alzando i toni della diatriba.

Nella regione, che soffre da decenni del problema (e ce lo ricorda Via Suisse tutti giorni), pare insomma che si stia riproponendo il medesimo scenario di sempre. Protagonisti, polemiche e disaccordi su progetti concordati che apparentemente avrebbero quindi dovuto raccogliere un sostegno unanime. In passato, è capitato diverse volte che gli enti locali coinvolti non siano riusciti ad andare d’accordo fra loro nemmeno a livello di progettazione. E il risultato è continuamente lo stesso: il Dipartimento del territorio non vuole e non può calare dall’alto le soluzioni. Non lo dirà mai ufficialmente, ma se i Comuni non raggiungono un minimo di intesa fra loro, il Cantone non fa altro che sospendere il dossier infilandolo nel classico cassetto restando in attesa che i politici rappresentanti della popolazione locale ne arrivino a una. L’auspicio è che la polemica si affievolisca. Intanto il tempo passa, il malcontento aumenta e, fra frontalierato e popolazione residente, in gran parte pendolari, negli ultimi anni crescono anche i veicoli in transito. E al cittadino che, negli orari di punta, trascorre quotidianamente ore in colonne, le giustificazioni non posson bastare. Non serve accusare il Cantone, tantomeno la Confederazione. La responsabilità della situazione è, almeno in parte, delle autorità politiche locali capricciose e incapaci di condividere soluzioni e soprattutto sostenerle all’unanimità di fronte a chi decide i finanziamenti.

Una parte delle misure contestate risalgono addirittura al 1982, ci informa l’ex segretario della Regione Malcantone Daniele Ryser, quando il consigliere di Stato di riferimento si chiamava Ugo Sadis. Poi, emersero le stesse dinamiche e i medesimi contrasti fra i Comuni, tanto da far saltare l’intero progetto individuato. Nel frattempo, le autorità locali dovrebbero aver imparato la lezione. Eppure, le divisioni fra i Comuni non sono mai cessate e, ripetutamente, riemergono con il loro effetto dirompente dilatando inevitabilmente i tempi. E le strade verso ogni soluzione restano tuttora senza vie d’uscita.

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