Commento

Leader politici e frasi razziste: vade retro!

Perché le dichiarazioni xenobofe di Trump o quelle razziste del canddato Fontana alla carica di governatore della Lombardia sono intollerabili?

17 gennaio 2018
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Perché le dichiarazioni xenobofe di Trump (che si è chiesto come mai gli Usa dovrebbero avere tutti ’sti immigrati provenienti dai Paesi africani, Haiti o El Salvador, da lui definiti ‘Paesi cesso’ o ‘merdai’, ‘shitholes’), o quelle razziste del candidato Fontana alla carica di governatore della Lombardia (secondo cui ‘dobbiamo decidere se la nostra etnia, la nostra razza bianca, la nostra società devono continuare a esistere o se devono essere cancellate’) sono intollerabili? Per i tanti motivi già esposti da chi prima di me ha spiegato come non esistano razze da difendere. Che l’umanità è una. Che tali derive sono odiose e intollerabili al più tardi dopo la Dichiarazione dei diritti dell’Uomo con i suoi sacri principi di uguaglianza, ancorati anche nelle nostre Costituzioni. E che lo sono tanto più a 80 anni esatti dalla promulgazione delle leggi razziali, vergognosa e drammatica nera pagina del Novecento. Come se il secolo breve, passate un paio di generazioni, non avesse insegnato nulla. O, come se la sua storia fosse confinata o si fosse autoconfinata nelle biblioteche, o nelle menti dei nostri avi (se ancora ci sono). A destare oggi grande preoccupazione, oltre che l’ignoranza, deve però essere proprio il fatto medesimo che leader politici di primo piano osino sdoganare tali modi di pensare. Tanto che chi, fino a ieri, avrebbe pronunciato sottovoce simili idee, si sentirà legittimato di dirle ad alta voce. E poi? Che dire: vade retro!

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