Commento

Eppure la politica non è un teatrino

30 dicembre 2016
|

Agli occhi dei cittadini, di quei pochi, crediamo, che ancora seguono le vicende di Palazzo delle Orsoline, il 2016 della politica cantonale non poteva chiudersi peggio. Ci riferiamo a quanto accaduto nella seduta prenatalizia del Gran Consiglio, con il ritorno in commissione del Preventivo del Cantone, in seguito alla bocciatura sia del rapporto di maggioranza sia di quello di minoranza, e con il rinvio del voto sull’altrettanto importante riforma della legge concernente gli stipendi degli statali, complice in questo caso (anche) la comparsata di due parlamentari travestiti da Babbo Natale, anzi da San Nicolao, come si è poi sentito in dovere di precisare uno degli improvvisati attori. Ad accomunare i citati documenti, i soldi. I soldi pubblici. Con i quali, come ripetono i nostri deputati, non si scherza…
Riguardo ai Conti 2017, attendiamo di conoscere le nuove proposte della Lega e la posizione su queste del Ppd, che delle giravolte del movimento di via Monte Boglia sembra essersi accorto solo nell’ultima sessione dell’anno del Gran Consiglio. Scoperta quantomeno tardiva. Fatto sta che il Preventivo è riapprodato ai tavoli della commissione parlamentare della Gestione, la quale intende sottoporlo al plenum nella seduta che si aprirà il prossimo 23 gennaio. I tempi sono stretti. Che cosa faranno allora in Gestione i popolari democratici? Si adopereranno per ottenere il “consenso compatto” dei leghisti ai Conti? Quel consenso unanime auspicato da Fabio Bacchetta-Cattori nel motivare, il 14 dicembre in aula, il no del proprio partito (il Ppd) al Preventivo dopo che dal documento avevano preso le distanze tre granconsiglieri della Lega, detentrice in governo della maggioranza relativa: Gianmaria Frapolli, Sabrina Aldi e soprattutto Boris Bignasca, nome di peso nel movimento, trattandosi del figlio dello scomparso leader Giuliano e nipote dell’attuale coordinatore Attilio. “Vogliamo chiarezza, stiamo risanando le finanze e non è il momento di scherzare”, così Bacchetta-Cattori il 20 dicembre, spiegando le ragioni per cui la commissione ha deciso di assegnare alla Lega un termine – il 10 gennaio – entro il quale presentare le proposte sul Preventivo. A invocare chiarezza è anche Daniele Caverzasio, capogruppo del movimento in parlamento (cfr. ‘laRegione’ del 16 dicembre). Ma all’interno della Lega il vero chiarimento fra l’anima istituzionale e quella delle barricate avverrà con ogni probabilità non prima del voto popolare sulla tassa sul sacco dei rifiuti, sostenuta dal ministro leghista Claudio Zali e impugnata tramite referendum dai Bignasca, stando ai quali la raccolta delle firme sarebbe riuscita. Delle nuove misure sui Conti 2017 che il movimento dovrebbe portare in Gestione a breve, prevarranno quelle dell’anima istituzionale o quelle dell’anima delle barricate? I popolari democratici scenderanno a qualche compromesso? Lasciamoci sorprendere. Anche se pensiamo che la mossa del Ppd di un paio di settimane fa in Gran Consiglio sia stata inutile, dettata da tatticismi che all’esterno del Palazzo sfuggono ai più.
Tatticismi di cui il Paese, dove peraltro il ceto medio si sta assottigliando, non ha certo bisogno. Così come farebbe a meno di spettacoli come quello andato in scena in parlamento con il socialista Henrik Bang e il leghista Ivano Lurati che, vestiti da San Nicolao, distribuivano panpepato e mandarini mentre si era alle prese con un emendamento alla Legge stipendi. Uno spettacolo che il presidente del Gran Consiglio Fabio Badasci (Lega) non ha impedito. Tutto ciò non avvicina i cittadini alle istituzioni. La politica è una cosa seria. Non un teatrino, come qualcuno la interpreta o la dipinge.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔