Economia

Banca nazionale pronta a misure per contrastare l’inflazione

L’inasprimento della politica monetaria è un’opzione qualora la situazione non dovesse migliorare. Maechler: ‘Fondamentale capirne la dinamica’

Situazione monitorata in modo costante
(Keystone)
23 maggio 2022
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Se l’inflazione non rientrerà nella fascia d’obiettivo (0-2%) nel medio termine, la Banca nazionale svizzera (Bns) è pronta ad aumentare i tassi di interesse: "Non esiteremo a inasprire la nostra politica monetaria", ha dichiarato Andréa Maechler, membro della direzione generale della Bns, in un’intervista alla rivista Bilan.

L’inflazione in Svizzera ha raggiunto il 2,5% in aprile. "Oggi è fondamentale capire la dinamica dell’inflazione piuttosto che il suo livello. Attualmente, le pressioni provengono in gran parte da due fattori che consideriamo ancora transitori: l’aumento dei prezzi delle materie prime, dell’energia e di alcuni prodotti alimentari, nonché i ritardi nelle consegne legati alla produzione globale e alle strozzature nei trasporti", ha spiegato la dirigente. La banca centrale si aspetta una normalizzazione di questi fattori nei prossimi trimestri.

A differenza degli Stati Uniti, dove l’inflazione è trainata dai servizi e dalla crescita dei salari, in Svizzera il rincaro non ha una base così ampia. La Bns non si aspetta "un aumento diffuso e significativo dei salari che potrebbe aggiungersi agli attuali fattori inflazionistici", ha dichiarato Maechler. I rischi rimangono tuttavia "significativi".

La forza del franco

Per contenere l’alta inflazione, la banca centrale statunitense (Federal Reserve, Fed) ha iniziato ad aumentare i tassi e prevede diversi rialzi nei prossimi mesi. La Banca centrale europea (Bce) dal canto suo ha annunciato che abbandonerà i tassi negativi entro la fine del terzo trimestre.

"L’inflazione è ancora molto bassa in Svizzera rispetto all’estero, in parte a causa della forza del franco", ha detto Maechler. Ma se dovesse prendere piede, la Bns non esiterebbe a inasprire la propria politica monetaria. L’uscita dai tassi di interesse negativi è un’opzione. "Non appena saremo in grado di revocare il tasso di interesse negativo, lo faremo. Tuttavia, non sappiamo ancora quando saremo in grado di farlo".

Mentre negli ultimi anni la Bns è intervenuta regolarmente per frenare l’apprezzamento del franco sul mercato dei cambi e prevenire una potenziale deflazione nell’economia svizzera, la situazione attuale è ben diversa. "Con un’inflazione in Svizzera più bassa che all’estero, l’economia elvetica può tollerare un apprezzamento del franco in termini nominali senza risentirne troppo, perché in termini reali il valore del franco rimane stabile", ha dichiarato.

Sul mercato immobiliare, l’aumento dei tassi di interesse dovrebbe consentire di rallentare la crescita dei prezzi. "Tuttavia, un forte e rapido aumento dei tassi di interesse potrebbe innescare una correzione dei prezzi degli immobili. L’importante è che le banche siano in grado di assorbire una simile correzione", ha dichiarato Maechler.

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