Economia

L’importanza di essere imprenditori e politici di milizia

L’assemblea dell’Associazione imprese familiari Ticino ha ribadito l’importanza dell’impegno pubblico

Flavio Audemars, presidente di Aif Ticino
(Ti-Press)
13 maggio 2022
|

A tre anni di distanza dall’ultima assemblea generale in presenza, ieri sera, giovedì 12 maggio, l’Associazione imprese familiari (Aif) Ticino ha avuto finalmente l’occasione di riunirsi di persona a Villa Negroni di Vezia. Un momento per ripercorrere le sfide con cui si confrontano le imprese di famiglia, dare uno sguardo al futuro e riflettere sul rapporto tra attività politica e imprenditoriale. Quest’ultimo legame si è negli scorsi anni affievolito: motivi e misure per riavvicinare economia e politica sono stati discussi durante una tavola rotonda.

Con il sistema parlamentare di milizia, la Svizzera conosce la circostanza unica che permette di disporre di parlamentari che non sono politici ‘di professione’, ma che svolgono parallelamente una loro attività lavorativa. I cittadini fanno lo Stato. "Una situazione privilegiata che permette decisioni pragmatiche e un buon equilibrio nella rappresentazione dei diversi interessi", si legge in una nota stampa. Tra questi, anche quelli degli imprenditori, "grazie ai quali vengono garantite condizioni quadro interessanti per le imprese e di conseguenza i posti di lavoro. Al contempo, l’attività imprenditoriale e politica rappresentano una doppia e apparentemente sempre più inconciliabile sollecitazione". Per questo, la disponibilità dei cittadini a esercitare cariche politiche e a prestare servizi per la collettività in modo accessorio, parallelamente a un’attività professionale, si è lentamente erosa – anche tra imprenditori e imprenditrici.

"Ma l’utilità dell’accoppiata imprenditorialità e politica risiede proprio nell’alimentarsi l’un l’altro, in una dinamica di pluralità di esperienze, di sensibilità e di interessi", si legge ancora nella nota. "La partecipazione diretta alla vita politica permette all’economia di vedere rappresentate le proprie necessità", così Monika Rühl, presidente della direzione generale di economiesuisse, l’organizzazione mantello delle imprese svizzere e ospite dell’assemblea generale di Aif Ticino. "Necessità che si traducono poi in condizioni quadro che permettono alle imprese di lavorare ed essere competitive sui mercati." A dimostrazione di queste parole, la presenza di tre politici imprenditori, attivi a livello nazionale, cantonale e comunale, che accanto a Monika Rühl hanno condiviso le proprie esperienze con il pubblico in sala: Fabio Regazzi, consigliere nazionale e presidente dell’Unione svizzera delle arti e dei mestieri (Usam), Cristina Maderni, granconsigliera, ed Emiliano Delmenico, vicesindaco.

Concordi nell’affermare che l’attività politica e imprenditoriale sia un impegno che comporta talvolta anche grandi sacrifici, i relatori hanno in particolare posto l’accento sulla necessità delle istituzioni di poter disporre di persone con competenze ed esperienze pratiche, in grado di comprendere le varie sfaccettature e approfondire tematiche sempre più complesse. Una prerogativa di tutti i settori, compreso quello bancario, come sottolineato da Alberto Petruzzella, presidente dell’Associazione bancaria ticinese, della quale Aif Ticino è stata ospite, e in particolare "per gli imprenditori e imprenditrici di famiglia, confrontati con sfide simili, eppure anche caratteristiche e tipiche delle aziende familiari", ha commentato Flavio Audemars, presidente di Aif Ticino, concludendo: "Siamo dunque particolarmente orgogliosi di poter contare su una rappresentanza così di spicco a tutti i livelli della politica".

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE