Economia

Google e Facebook nel mirino dell’antitrust europea

Avrebbero sottoscritto un accordo segreto per spartirsi la pubblicità a danno di editori e inserzionisti

(Keystone)
11 marzo 2022
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Bruxelles – L’Antitrust Ue ha aperto un’indagine formale per valutare se un accordo segreto tra Google e Meta (Facebook) per i servizi di pubblicità display online possa aver violato le regole di concorrenza europee a danno di editori e inserzionisti.

A finire nel mirino di Bruxelles è l’intesa sottoscritta dalle due Big Tech nel settembre 2018 sotto il nome in codice ‘Jedi Blue’ per la partecipazione di Meta al programma Open Bidding di Google.

L’Antitrust Ue svolgerà ora la sua indagine approfondita in via prioritaria.

"Attraverso il cosiddetto accordo ‘Jedi Blue’ tra Google e Meta, una tecnologia concorrente all’Open Bidding di Google potrebbe essere stata presa di mira con l’obiettivo di indebolirla ed escluderla dal mercato per la visualizzazione di annunci sui siti web e sulle app di editori" che "si affidano alla pubblicità display online per finanziare i contenuti online per i consumatori", spiega la vicepresidente Ue responsabile per la Concorrenza, Margrethe Vestager, sottolineando che, se l’indagine confermerà le preoccupazioni, l’intesa "limiterebbe e distorcerebbe la concorrenza nel mercato già concentrato della tecnologia pubblicitaria, a scapito delle tecnologie di pubblicazione degli annunci rivali, degli editori e, in definitiva, dei consumatori".

Se provate, le pratiche oggetto dell’indagine possono violare le regole Ue in materia di accordi anticoncorrenziali tra società e/o di abuso di posizione dominante, precisa Bruxelles in una nota.

Anche l’autorità antitrust britannica (Cma) indaga di concerto con l’Ue su Google e Meta (Facebook) sospettati di aver violato le regole di concorrenza a danno di editori e inserzionisti sulla base di un accordo segreto in materia di pubblicità denominato Jedi Blue’. Lo ha confermato il numero uno dell’authority di Londra, Andrea Coscelli, a breve distanza dell’annuncio di Bruxelles.

"Non ci faremo intimidire nello scrutinare il comportamento delle grandi aziende", ha avvertito Coscelli, evidenziando la volontà di "lavorare in stretto coordinamento con tutti i regolatori globali per il miglior risultato possibile".

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