Lettere dei lettori

Un restauro in ricordo del bicentenario di Vincenzo Vela

“La patina nerastra d’impasto, prodotta dal marmo di Carrara in contatto con la pioggia, il freddo e le altre calamità insite nella struttura stessa della pietra, che avviluppa nel letto di morte il grande artista Vincenzo, distolgono spesso, in senso molto negativo, lo sguardo concentrato sul viso dell’artista e anche sulle coperte del letto che sembrano marosi di mare agitato che schiaffeggiano la riva e quindi l’ultima dimora”.

Con queste parole il compianto Professor Piffaretti Giovanni esprimeva il suo rammarico per la condizione nella quale veniva a trovarsi la tomba del grande artista. Per questo motivo quando, nel 2013, l’ex Comune di Ligornetto aderì all’aggregazione con l’attuale Comune di Mendrisio, le autorità di allora elaborarono degli accordi nei quali figurava tra le varie opere che sarebbero state portate avanti nell’attuale quartiere di Ligornetto, la sistemazione della tomba della famiglia Vela. Infatti, oltre al fatto che risultasse inglorioso per l’artista che l’opera si presentasse in modo inadeguato, si avvicinava a grandi passi il bicentenario della nascita del noto scultore. 

Per poter intervenire, occorreva che questo monumento, assieme ad altre opere, fosse inserito nelle NAPR (Norme di Attuazione del Piano Regolatore), quale bene culturale di interesse locale dell’ex comune. Approfittando della revisione del nostro PR (Piano Regolatore), il Municipio e il Consiglio Comunale di Ligornetto inserivano queste normative nella documentazione inviata al Consiglio di Stato per l’accettazione che ritornò approvata nel giugno del 2014.

L’attuale Sindaco di Mendrisio - Samuele Cavadini - ha subito preso a cuore, quale capo dicastero, la possibilità di una sistemazione della tomba in oggetto al fine di ristabilire quell’aspetto dignitoso, di amorevole cura e di doverosa conservazione alle spoglie mortali di questo nostro Grande antenato, riproponendo il suo ricordo e la sua arte anche alle generazioni future. In questi loculi della tomba sono stati sepolti Vincenzo Vela, sua moglie Sabina, suo fratello Lorenzo, il suo unico figlio Spartaco, e i resti del padre e della madre morti prima dell’erezione della tomba marmorea. Sopra il letto, raffigurante il Vela morente (progettato dall’architetto Augusto Guidini) in una cappellina aerea, domina la statua marmorea di Vincenzo: l’Ecce Homo. Al di là di una simpatia per il laicismo ad ogni costo, emerge l’impeto umano di Vincenzo Vela che sognava la libertà degli oppressi. 

I restauri diretti da Walter Frutiger, coadiuvato da Pierre Jaccard, sono iniziati il 13.5.2019 e terminati entro tempo ma, a causa della pandemia dovuta al Covid-19, non si è potuto celebrare degnamente il nostro Grande concittadino, in collaborazione con l’Ufficio Federale della Cultura, con i festeggiamenti previsti in data del 3 maggio 2020. Se le indicazioni del Consiglio Federale lo permetteranno, lo scultore verrà meritatamente festeggiato nell’autunno di questo anno.

Approfitto dell’occasione per ringraziare di cuore ancora una volta l’esecutivo, capitanato da Samuele Cavadini ed il consiglio comunale del magnifico borgo, per aver proposto e avallato un credito di Frs. 265'500. — a favore del restauro della nostra chiesa parrocchiale San Lorenzo martire. Ovviamente, estendo pure la mia gratitudine a tutti gli enti, fondazioni e cittadini che, in modo attivo e tangibile, hanno contribuito a creare quel fondo sufficiente affinché i lavori potessero essere avviati.

Da ultimo, esprimo come desiderio che il grande impegno profuso dalle autorità comunali per la realizzazione delle opere sopra descritte continui in futuro, permettendo così al quartiere di Ligornetto, attraverso l’esecuzione di tutti gli accordi presi 8 anni fa, di potersi mostrare fiero come i Maestri che lo hanno abitato.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE