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Memoria e visioni

4 febbraio 2023
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Memoria e visioni: considerazioni sull’articoletto "guerra bbbrutto". Partire dal presupposto che esigere la pace sia atteggiamento da bambino viziato mi preoccupa. Non accorgersi chi siano i bambini viziati in questa storia anche. Dimenticare chi, diversamente viziato ma molto più cinico, sogghigna e offre strumenti di distruzione forte di una pubblicità gratuita che mostra la loro efficacia, ancor di più. Non voglio difendere Putin e la sua barbara aggressione. Non posso nemmeno comprendere chi manda un popolo al macello per oscuri ricami politici o per bieco interesse economico. Nel minestrone ideologico richiamato nell’articolo sta sguazzando soprattutto l’articolista convinto che ci siano guerre giuste e guerre sbagliate. Vorrei ricordare Bertolt Brecht nella sua "la guerra che verrà": Non è la prima. Prima / ci sono state altre guerre./ Alla fine dell’ultima/ c’erano vincitori e vinti./ Fra i vinti la povera gente/ faceva la fame. Fra i vincitori /faceva la fame la povera gente egualmente. Non credo sia difficile comprendere che i miliardi spesi in armi porteranno miliardi alla potenza di lacrime. 50 anni fa ho manifestato contro l’intervento americano in Indocina, ho criticato la politica di Israele, molte altre guerre e ho condannato l’invasione dell’Ucraina. Posso solo immaginare le sofferenze legate a questa guerra e per questo esigo la pace. Se queste posizioni sono una colpa la assumo volentieri. C’è purtroppo chi non ha ancora capito che rende molto di più il commercio di armi che qualsiasi iniziativa per la pace. A dispetto dei miliardi spesi per armamenti, in iniziative diplomatiche per la pace in Ucraina o nel mondo non si è speso un solo franco, o dollaro, o euro, o sbaglio? A Biasca diciamo che ol diáuro o chiághia sèmpro in dra móta granda.

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