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Democrazia e libertà in pericolo

Lo scorso ottobre scrivevo in queste pagine a proposito della libertà, che implica una vasta conoscenza al fine di prendere decisioni, essere consci delle conseguenze e così responsabili dei propri atti. Purtroppo oggigiorno siamo "schiavi" – spesso senza saperlo – dei social media e di internet in generale. Pensiamo di conoscere la realtà, ignorando gli algoritmi che ci "informano" secondo i nostri gusti e colori, quando invece una propria opinione personale solo si può formare ascoltando varie fonti e in seguito trarre le proprie conclusioni. Un esperto avvisava già tempo fa: "Quando un prodotto è gratis, significa che il prodotto sei tu". Fatto confermato dalle parole pronunciate nel 2010 da Eric Schmidt, amministratore delegato di Google: "Sappiamo dove siete; sappiamo dove siete stati; possiamo sapere più o meno quello che state pensando". E ora potremmo aggiungere: "Sappiamo come state, se siete malati, se meritate di essere curati". (Amazon ha comprato One Medical, una delle maggiori catene di cliniche degli Usa). Raccapricciante e inquietante, non è vero? E dove sono oggi i ‘cospiranoici’ dei vaccini con il presunto microchip per controllarci, quando Elon Musk augura che entro sei mesi potrà impiantare il suo Neuralink nel cervello umano per comunicare tramite il pensiero con il pc? Al momento l’autorizzazione è pendente, in attesa dell’approvazione dell’agenzia che si occupa di salute pubblica negli Stati Uniti. E che dire dell’assalto ai palazzi del potere in Brasile, che ricorda disgraziatamente troppo l’attacco al Campidoglio Usa di due anni fa, orchestrato a regola d’arte attraverso i social media, mentre alcuni lucra(va)no con i video in YouTube? Sarebbe ora di spegnere il computer e accendere il cervello. La vera democrazia – e la nostra libertà – si trovano in pericolo.

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