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A stasera...

Ogni mattina migliaia di persone si alzano, si preparano e vanno a lavorare sui cantieri, nelle fabbriche e nelle officine. Ogni mattina migliaia di persone salutano la propria famiglia, con la promessa "ci vediamo stasera". Ogni mattina migliaia di persone escono dalla propria porta di casa, vanno a lavorare, e, alla sera, rientrano al domicilio, per stare con i propri cari. L’altro giorno, purtroppo, qualcuno non è tornato a casa. Parlare di colpe e di giustizia risulta forse superficiale, visto che la vita di un essere umano non può certo venir monetizzata. Ma forse possiamo imparare qualcosa. La tanto nota assicurazione "per il lavoro e il tempo libero" sulla carta e nelle pubblicità sempre più travolgenti e capillari, dice di occuparsi di controllare la situazione lavorativa degli operai e di conseguenza garantirne l’incolumità, sta veramente facendo il suo lavoro e gli interessi dei suoi assicurati? Tanto più che i controlli solitamente vengono comunicati in anticipo, in modo tale che i datori di lavoro possano mettere a norma tutti i macchinari della propria fabbrica e che i capicantiere possano eseguire tutte le operazioni del caso per far sembrare che tutto risulti in regola. Detto questo non sarò io a poter cambiare il mondo, ma neanche piangere in silenzio lo fa. Quindi che qualcuno provveda al più presto in questo senso, perché è inaccettabile che nel 2022, in Svizzera, capitino ancora tragedie simili. Un pensiero va alla famiglia e agli amici della vittima, siate forti.

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