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Un gelato al gusto di amarezza

Ero una bimbetta quando un giorno coi miei fratelli scesi la via che collega Morbio Inferiore al Breggia. Davanti ad un edificio in cemento ci regalarono un gelato. La Saceba apriva il cementificio e iniziava la sua attività distruttrice. Esentasse, la società colpì duro: polverizzata la collina di biancone, annientato il laghetto, trapanata la montagna, storpiato il fiume. La natura ci aveva regalato un paradiso, la Saceba ci regalava un gelato. Prossimamente il governo incontrerà la popolazione del Mendrisiotto e distribuirà un gelato gratis. Abitare nel Mendrisiotto equivale ad avere una A2 all’aperto che lo intasa da mane a sera: orde di mezzi incolonnati dopo l’attraversamento gratis del Gottardo. Il governo aderisce alla terza corsia che ci strozzerà di più. In cambio un gelato. A noi toccano polveri fini, fonti inquinate, alberi secchi, rumore di elicotteri, di auto, di soffiatori, di droni e persino il rally! In cambio, un gelato. Abbiamo un trasporto pubblico in cui mancano coincidenze se si abita a 1-2 km da Chiasso e Mendrisio. Le pensiline dei bus, contrariamente a città Oltregottardo, non possono attribuire una postazione precisa ai mezzi in arrivo e partenza: occorrono buoni occhi, gambe, schiena e capacità di reazione per scattare verso il mezzo. Chi ha qualche problema? Un gelato in cambio dell’inclusione. A livello federale si è lottato per la legge che favorisce il gran patron di un grande supermercato. Il risultato è una colonna domenicale di auto persino sulle strade secondarie. Gli stessi desiderano mantenere allevamenti intensivi: forse abituati a vedere gli abitanti MoMo non riescono a immaginare un modo diverso di vivere. Tumori, malattie respiratorie, mal di vivere, natura in ginocchio, acqua inquinata. Al posto del gelato, ridatemi il mio paese.

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