laR+ Lettere dei lettori

Sanzioni

Dopo 6 settimane dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, con conseguenze di morte di innocenti civili oltre alla distruzione di intere città e infrastrutture, le sanzioni della comunità internazionale non hanno sortito gli esiti che si pensavano.

I motivi dell’insuccesso di queste sanzioni, adottate da Stati Uniti, Unione Europea, Svizzera e pochi altri Stati, risiedono nel fatto che siano state boicottate dalla maggior parte delle nazioni, con la Cina in testa.

È risaputo che la fonte principale delle entrate per la Russia proviene dalle materie energetiche esportate, quali gas, petrolio, carbone e in minor misura da altre materie prime come acciaio e alluminio: sarebbe interessante chiudere questo rubinetto di entrate alla Russia di Putin, ma purtroppo molti stati sono ancora fortemente dipendenti, a corto e medio termine.

Sarà così fino al compimento della transizione ecologica, con la produzione predominante legata a fonti energetiche rinnovabili.

Più che scoraggiare i belligeranti, queste sanzioni si stanno ritorcendo contro le nazioni che le hanno attuate: diciamo di colpire il nemico, ma in realtà i più colpiti siamo comunque noi.

Dal momento che non vi è nemmeno stata un’unanime adesione a questo genere di ritorsioni, di fatto per la Russia non sarà difficile aggirarle.

La via più percorribile, a mio avviso, è invece quella di fare ogni possibile sforzo per portare i responsabili alla sbarra all’Aja il prima possibile, in un tipo di processo che ricordi quello di Norimberga.

Le accuse di crimini contro l’umanità saranno sufficienti per punire i colpevoli e per chiedere i risarcimenti immediati per la ricostruzione dell’Ucraina e per indennizzare le spese sostenute dagli Stati che hanno accolto i milioni di profughi in fuga da questa inutile e terribile guerra.

La minaccia di ricorrere all’arma del risarcimento al posto delle sanzioni inefficaci attuali, può essere un forte deterrente.

A partire dalla sentenza, si passerà all’attuazione del risarcimento stabilito dal processo sottraendo la quota parte dai fondi miliardari che giornalmente affluiscono nei forzieri russi.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE