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Un anno ‘sabbatico’ per gli apprendisti

Recentemente il Gran Consiglio ha bocciato un credito di poco superiore ai 300’000 fr. per un esperimento, riguardo al superamento dei livelli in terza media. Hanno votato contro la destra conservatrice e l’estrema sinistra Mps. Con questa decisione resta intatto il sistema attuale. Sappiamo che la sola formazione professionale non è sufficiente per affrontare in maniera indipendente e con cognizione di causa le varie problematiche con cui si è giornalmente confrontati. Questa disparità di formazione scolastica la si nota in seguito tra studenti e apprendisti ed è confermata dal fatto che si sta diffondendo nelle classi medio-basse della popolazione l’uso della cosiddetta lingua facile (semplificare le informazioni dell’amministrazione pubblica nei vari settori, gli opuscoli riguardanti le votazioni, le istruzioni per la compilazione delle imposte ecc.), per permettere loro con poca istruzione, la comprensione di questi documenti. A mio modesto parere invece di semplificare il linguaggio sarebbe più corretto aumentare le capacità cognitive riguardo alla comprensione dei vari testi. Si potrebbe quindi pensare di concedere ai futuri apprendisti un anno supplementare di scuola, prima dell’inizio della formazione professionale. Questo per colmare le varie lacune nelle diverse discipline scolastiche, in primis l’italiano. Per quanto detto sopra questa forma di semi-analfabetismo (saper leggere ma non capire il contenuto), può provocare con il tempo un’emarginazione sociale, rischi di povertà e non da ultimo essere attratti da forme di populismo, sovranismo, dalle ricette facili nel risolvere i problemi complessi della nostra società. L’anno scolastico supplementare potrebbe essere suddiviso in un 50% per le materie scolastiche e un 50% per l’inserimento nell’attività professionale. In particolare si potrebbero fare più stage attitudinali seguiti da esperti professionali, approfondimenti nel digitale, senza dimenticare aspetti culturali quali teatro, cinema ecc. Permetterebbe, anche grazie a più tempo a disposizione, una scelta professionale più in sintonia con le proprie attitudini e interessi. Per quanto concerne i costi che sarebbero causati, mi permetto di ricordare l’enorme disparità tra quelli universitari e quelli professionali dell’apprendistato che meritano quindi di essere maggiormente sostenuti. Per concludere ricordo che già Dante Alighieri riteneva importante l’educazione dell’uomo, con l’invito e cito "Non foste nati per essere dei bruti, ma per portar virtute e conoscenza". Il ponte che collega queste due sponde, l’ignoranza e la conoscenza deve essere solido non solo per la classe intellettuale ma anche per la più modesta ma altrettanto importante classe operaia.

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