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No, non c’è del vero negli argomenti di Putin

Nonostante che le annose bugie di Putin da frequenti mezze verità (omettendo dettagli però di fondamentale importanza) siano passate a totali assurdità, in vista di future attribuzioni di responsabilità di questa guerra vale la pena di analizzare meglio le risposte date a "C’è del vero negli argomenti di Putin?". Riprendendo un articolo apparso su Der Spiegel, inizialmente si è riportato che nel 1990, nell’ambito delle [iniziali] trattative per la riunificazione delle due Germanie, il ministro degli esteri tedesco Genscher avesse detto al suo omologo russo Shevardnadze che la Nato non si sarebbe espansa "verso est". Non è stata altrettanto pubblicizzata l’immediata smentita di H. Adomeit su Nzz ("Die Nato habe versprochen, ... – stimmt das?", 20.02.2022), il quale dimostra che la limitazione "Nato non verso est" era intesa solo per i territori della Germania orientale e fintantoché vi fossero ancora stazionate truppe sovietiche. Qui sta la differenza. Non si parlava della Polonia, dei Paesi Baltici ecc... L’allora presidente Usa Bush chiese anche a Genscher di non prendere più simili iniziative private nei confronti dei Russi. Fino al 2014 l’ex presidente Gorbatchov sosteneva ancora la tesi di Putin, secondo la quale Europa e USA non avessero mantenuto la promessa di non estendere la Nato verso est. Ma nell’anno dell’annessione russa della Crimea, su Kommersant egli stesso ammise che il tema espansione della Nato nel 1990/91 non venne mai portato in discussione nemmeno da stati dell’est europeo. Il fuggi fuggi generale dall’antidemocratica e opprimente Unione Sovietica appena crollata verso la protettrice Nato, certo ben visto dagli altri suoi membri, è stato comprensibile e spiega l’accanimento con il quale gli Ucraini oggi stanno difendendo la libertà nel proprio paese.

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