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Ritorno alla ‘normalità’

Quando ero un ragazzo, davanti alla nostra abitazione passavano forse 20-30 automobili al giorno, adesso saranno migliaia. Gli onesti padroni delle aziende guadagnavano circa 3-4 volte più dei loro operai, mentre oggi saranno 10-20 volte di più. Ai vecchi tempi ci divertivamo a salire su una bella montagna, adesso i ricconi vanno già nello spazio. In vacanza ci si recava a Rimini, ai giorni nostri si vola fino alle Maldive. Allora gli sportivi giocavano per l’onore e per pochi soldi, ora certi calciatori incassano milioni. Una volta bastavano le modeste feste campestri, mentre adesso ci sono eventi sempre più giganteschi. Tanti anni fa, per ricevere una notizia, per esempio dalla Nuova Zelanda, ci volevano 2-3 mesi, oggi con internet la comunicazione arriva in 2-3 secondi, ma è troppo lento: ci vogliono le antenne 5G! L’enumerazione si potrebbe allungare ancora molto, ma avete capito. Tutti questi cambiamenti eccessivi sono stati spacciati come glorioso progresso e benessere, ma in realtà la natura soffre sempre di più, e il surriscaldamento del clima provocherà immensi disagi, e la disuguaglianza e i relativi conflitti aumenteranno continuamente. Il conto lo pagheranno poi i nostri figli e i nostri nipoti! Vogliamo davvero tornare alla cosiddetta “normalità”?

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