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Perù, il popolo chiede nuove elezioni

Sono una giornalista peruviana e come tale vorrei che il mondo intero conoscesse quello che sta accadendo attualmente nel mio Paese di origine. Da luglio del 2021 quando il maestro di scuola elementare Pedro Castillo ha iniziato a governare il Perù non ha ricevuto mai il sostegno del parlamento. La maggioranza dei 120 congressisti, non del partito del presidente, si è dedicata a destituirlo. Sarà stato perché il presidente è di origini contadine? Di provincia? Purtroppo, il razzismo e la discriminazione sono radicati nel parlamento.

Dall’inizio della nuova gestione per ben due volte si è proposta la destituzione, due volte con esito negativo. Il 7 dicembre il parlamento per la terza volta avrebbe voluto votare la destituzione del presidente ma non si sono raggiunti gli 87 voti necessari. Non si capisce ancora cosa sia successo con il presidente Castillo, non si capisce quale sia stato il motivo per il quale il presidente allo stile Fujimori nel 1992 abbia cercato di fare un colpo di Stato, volendosi convertire in un dittatore di sinistra con pieni poteri. Esattamente questo atto è stato il motivo per cui il presidente è stato destituito con 101 voti su 120 congressisti. Castillo attualmente è in prigione perché ha violato la Costituzione Politica. A questo si somma una accusa per presunta corruzione.

Ma i problemi non finiscono qua. Purtroppo la gente da otto giorni sta in sciopero contro il parlamento e la nuova presidente Dina Boluarte. Il popolo chiede da subito nuove elezioni presidenziali e del parlamento. Fino a oggi diciotto morti sono il triste risultato di queste manifestazioni popolari, questo è triste e non è ammissibile. Il Perù è stato dichiarato in emergenza.

Secondo l’articolo 35 della Costituzione Politica del Perù le manifestazioni pacifiche sono permesse, ma non il vandalismo e la violenza che non possono essere accettate e le ripudio fortemente. Ripudio pure alcuni congressisti che definiscono terrorista la gente che manifesta. Desidero di tutto cuore che si arrivi a una soluzione pacifica e si accettino delle votazioni anticipate per l’anno 2023.

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