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Cambierà solo l’abito o anche il monaco?

Inevitabile la sparizione delle odierne "autorità regionali di protezione" (Arp)? Nuove Preture di protezione (Pp) con un collegio di tre membri che decide le misure di curatele, tutele, ricoveri a scopo di assistenza, collocamenti, privazione dell’autorità parentale, regolamentazione dei diritti di visita: un avvocato (pretore di protezione), uno specialista con formazione in psicologia o pedagogia e uno in lavoro sociale.

Attualmente, nelle Arp: un presidente, un membro permanente e un delegato comunale. Il presidente con licenza in diritto o master in diritto e un’adeguata esperienza nell’ambito del diritto familiare e di protezione dei minori e degli adulti o di una formazione nell’ambito della gestione dei conflitti; il membro permanente con formazione nell’ambito sociale (attività sociali, pedagogia sociale): può essere assistente sociale o educatore specializzato, oppure docente abilitato a insegnare nelle scuole del Canton Ticino o medico, psicologo, psicoterapeuta, infermiere, logopedista o equivalenti. Profili specialistici ricercati per le Pp. Miriadi di altri operatori da decenni orbitano attorno alle Arp: avvocati, tutori e curatori ufficiali cantonali e privati, le Uap, gli Sms e Sps, pediatri, associazioni sovvenzionate (centri di mediazione, di coppia e famiglia, case di protezione delle donne ecc.).

Sempre ben consolidata la strategia delle denunce (vere) per (falsi) abusi sessuali e (falsa) violenza domestica, finalizzata all’allontanamento dai figli del genitore non affidatario "presunto colpevole in assenza di prove" (anziché "presunto innocente fino a prova contraria"). Le numerose manchevolezze e i malfunzionamenti nelle Arp sono sotto gli occhi di tutti: l’esigenza di attuare sostanziali modifiche e considerevoli trasformazioni ineluttabilmente si impone; il cambiamento ipotizzato appare inevitabile. Ma col "vestito esterno" cambierà anche la "sostanza interna"?

Purtroppo, noi del Movimento Papageno ne dubitiamo fortemente. Infatti, cosa cambierà se saranno gli attuali avvocati presidenti e i membri permanenti delle Arp a essere "trasferiti" nelle future neocostituite Preture di protezione? Quale sarà il futuro atteso mutamento, se la vigilanza sulle Preture di protezione verrà affidata all’attuale Camera di protezione del Tribunale d’appello che già oggi "esercita" la vigilanza sulle Arp? Se opereranno sempre le medesime persone, come potrà avvenire concretamente l’auspicata trasformazione qualitativa nel servizio di protezione dei cittadini e dei minori?

Oggigiorno diversi pretori (per di più alcuni specializzati nel diritto di famiglia) già "ne fanno di tutti i colori"; allora perché attenderci un miglioramento della qualità del servizio se rimarranno ancora operativi i professionisti delle attuali Preture e delle 16 Arp? Con le Preture di protezione il servizio offerto non potrà essere peggiore di quello attuale: oppure sì? Speriamo di no. Votare allora per il meno peggio e incrociare le dita? Sembrerebbe proprio di sì!

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