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Quelle ‘minacce’ inaccettabili

Il presidente del Consiglio di Stato Claudio Zali, nel presentare il (deficitario) preventivo 2023, ha denunciato "una tendenza politica in atto che vuole ridurre le entrate nelle casse cantonali", avvertendo che "una diminuzione accentuata delle entrate avrà necessariamente in futuro delle ripercussioni, come la diminuzione del sostegno alle fasce più deboli della popolazione". Immagino che Claudio Zali ce l’avesse con la recente iniziativa popolare della Lega per aumentare le deduzioni fiscali in materia di cassa malati, e, soprattutto, con la preannunciata iniziativa dei suoi alleati dell’Udc per abolire la sua tassa di collegamento. Se così fosse, si tratterebbe di una questione tutta interna a quei due partiti, che non merita particolari commenti. Non posso però escludere che Zali ce l’avesse anche con l’iniziativa per l’abbassamento dell’imposta di circolazione che saremo chiamati a votare il 30 ottobre 2022, per cui una risposta è d’obbligo. L’iniziativa vuole correggere la stortura per cui i ticinesi – nonostante i salari mediani più bassi della Confederazione – pagano una delle imposte di circolazione più alte della Svizzera. Oltretutto, una parte importante dell’imposta di circolazione non va neppure a finanziare la mobilità, di modo che non c’è nessuna giustificazione per questa situazione. In caso di approvazione dell’iniziativa, già dal 2023 sarà attuata una significativa diminuzione dell’imposta di circolazione a vantaggio di una popolazione già messa sotto pressione da inflazione, rincari della cassa malati, esplosione dei prezzi dell’energia ecc. Mi sembra quindi scandaloso – per usare un eufemismo – che il presidente del Consiglio di Stato "minacci" di diminuire il sostegno alle fasce più deboli della popolazione, nel caso in cui le cittadine e i cittadini – democraticamente – decidano di ridurre l’imposta di circolazione a delle cifre in linea con il resto della Svizzera. In questa fase di difficoltà per molte persone, è importante cogliere ogni occasione per migliorare la qualità di vita e il potere d’acquisto della popolazione. Il ragionamento per cui le misure a favore della popolazione vanno fatte pagare ai più deboli è inaccettabile, assurdo e mi troverà sempre fieramente contrario. Claudio Zali, da giurista prima ancora che da presidente del Governo, dovrebbe ricordarsi questo bellissimo passaggio della nostra Costituzione: "La forza di un popolo si commisura al benessere dei più deboli dei suoi membri".

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