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Sulla scuola dell’infanzia a Sant’Antonino

Sulla scuola dell’infanzia di Sant’Antonino, la domanda principale che devono porsi i cittadini di S. Antonino è se sono sicuri che un ulteriore investimento di 12 milioni di franchi sia indispensabile e sopportabile per le casse comunali, oppure se non sia meglio ridimensionare il megaprogetto riducendolo a quattro sezioni, per un costo massimo di 6/7 milioni.

Dodici milioni sono tanti; la popolazione deve poter scegliere cosa vuole per il futuro: se non verrà presentato un progetto ridimensionato, sarà corretto lanciare un referendum contro l’eventuale credito di progettazione, in quanto è importante che sia la popolazione a decidere se spendere tutti quei soldi per una nuova scuola dell’infanzia oppure spenderli in maniera più oculata, creando una nuova struttura più piccola recuperando l’attuale struttura.

Decisione presa, si voti - La decisione di chiamare alle urne i cittadini (o almeno di provarci) è scaturita dopo aver raccolto l’interesse evidente di svariati concittadini. Adesso, quindi, si passerà all’azione. Il primo passo, a settembre, sarà la costituzione di un Comitato di cittadini.

Il nodo? Le finanze - La motivazione, del resto, non manca di fronte a un’operazione che prospetta un investimento complessivo di quasi 12 milioni di franchi. Il tema è di quelli delicati. L’idea non è quella di non investire sulla scuola, ma semmai di comprendere su quale tipologia di investimenti puntare adesso. Negli ultimi 4 anni (Consuntivi 2018-2021) sono state aumentate tutte le tasse e il moltiplicare del 5%, il Comune ha effettuato investimenti lordi complessivi per 6,092 milioni di franchi (media 1,523 milioni) e ora si pensa di investirne in solo colpo 12 milioni per la scuola dell’infanzia.

Preoccupazione per il debito pubblico - La situazione finanziaria è molto delicata, come annunciato dalla sindaca nell’ultimo Consiglio comunale quando ha sostenuto l’aumento delle tasse dell’acqua potabile e preannunciato che sarà chiesto un ulteriore sforzo ai cittadini nei prossimi anni, aumentando ancora le tasse per rifiuti e canalizzazioni. La preoccupazione primaria è, in ogni caso, per le finanze. La situazione di S. Antonino non permette di sostenere la spesa per l’investimento nella scuola dell’infanzia senza lasciare in eredità un debito pubblico pro capite eccessivo. Si ipotizza di realizzare una nuova scuola dell’infanzia di sei sezioni e un preasilo, necessari sicuramente, ma non in questi termini e a questi costi, che se aggiunti a quelli per le opere da recuperare (diversi milioni) e a quelli già votati ancora da eseguire di circa 3 milioni, faranno peggiorare ulteriormente le finanze comunali e schizzare il moltiplicatore al 100%, perdendo l’attrattività molto importante di cui il Comune ha goduto negli anni. L’attuale scuola dell’infanzia, quattro sezioni, vetusta ma sempre funzionale, dovrebbe continuare ad ospitare una o due sezioni più il preasilo e il Comune pensare alla realizzazione di solo quattro nuove sezioni e lasciare lo spazio anche agli altri investimenti importanti.

Questo è il momento per dibattere sui lavori prioritari di tutte le opere pubbliche.

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