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Collegamento A2-A13: un silenzio assordante

Di recente l’Ufficio federale dei trasporti (Uft) ha comunicato il suo preavviso favorevole al progetto "onda verde" condiviso da parte del Canton Ticino ma con un cambiamento di tracciato: non più sotto alla tirata di Cadenazzo ma in galleria sul lato sud fino a Vigana. Questa modifica non permette di cambiare il giudizio sostanzialmente negativo sul progetto che prevede un tracciato tutto interrato in galleria tra Quartino e Cadenazzo. Il sottoscritto si permette di richiamare, non fosse che come testimonianza a futura memoria, ancora una volta, le diverse argomentazioni contrarie al progetto ufficiale.

Si tratta in poche parole di due principali categorie di argomenti:

- la prima che il tracciato ignora il quadro urbanistico del territorio interessato costituito dall’area centrale della città Ticino (baricentro) in quanto detta area non può essere raccordata alla nuova strada a causa dell’impedimento della fattibilità essendo il tracciato completamente in sotterraneo.

- la seconda che i costi di realizzazione di 1’700 milioni di franchi sono sproporzionati per un’opera stradale di 9-10 km pari a un costo di 170’000.- al ml quando l’ordine di grandezza usuale del costo di una strada a due corsie è valutata tra i 300 e i 500 franchi al ml. Il costo della nuova opera stradale risulta quindi pari a più di 350 volte il costo usuale di un’opera stradale.

Per queste ragioni, ma anche altre, il sottoscritto ha elaborato un progetto alternativo, già 5 anni fa, che si ritiene sostenibile sia dal punto di vista tecnico che ambientale e finanziario.

Il progetto, con relativo rapporto, è stato trasmesso a diverse istanze competenti. Si tratta di un tracciato accostato al lato nord della linea esistente Ffs lungo la tratta Camorino-Quartino. Ipotesi scartata a priori da parte del gremio di accompagnamento politico del progetto probabilmente per motivi di opportunità cioè di non doversi di nuovo confrontare con soluzioni esaminate e contestate nel corso del lunghissimo iter procedurale del progetto. Per ragioni ambientali (eliminazione delle immissioni di rumore sulle aree residenziali a contatto) il tracciato alternativo è interrato in corrispondenza delle zone residenziali di Cadenazzo e in semi-galleria coperta (tipo Hergiswil) in corrispondenza delle zone residenziali di Quartino.

L’attraversamento della zona artigianale-industriale di Cadenazzo è tutta interrata (in modo da non ostacolarne lo sviluppo insediativo) salvo un piccolo segmento in superficie in corrispondenza della rotonda di raccordo con via Capelina e quindi con la cantonale esistente. Si realizza in tal modo un sistema stradale integrato che costituisce l’elemento portante del complemento trasportistico del baricentro della città Ticino. Il costo è stato valutato attorno a 700-800 milioni di franchi (cioè meno della metà del costo del progetto ufficiale "onda verde"!) e quindi, sostenibile anche da questo punto di vista.

Non ci facciamo illusioni sull’esito di queste proposte in quanto abbiamo potuto constatare che il silenzio è l’arma usata da parte degli interlocutori e dai rappresentanti dei Comuni in particolare interessati nel gremio di accompagnamento politico della elaborazione del progetto. E che dire del comportamento di Associazioni che dovrebbero difendere il territorio (ad es Ata e Greenpeace) che rimangono con la bocca chiusa perché i loro rappresentanti nel gremio di accompagnamento dell’elaborazione del progetto si sono schierati con i rappresentanti dei Comuni. L’Ustra ha infine clamorosamente toppato e abdicato al suo compito istituzionale in quanto sostiene il progetto "onda verde" che contribuisce di fatto a "mettere al verde" le finanze pubbliche.

Le situazioni illustrate confermano il fatto di essere in presenza di un silenzio fragoroso quale comportamento irresponsabile dei gremi politici ai diversi livelli ovvero la strategia di non informare le cittadine e i cittadini sulle conseguenze devastanti di scelte immotivate per ottenerne il consenso con l’inganno.

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