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Arp verso il cambiamento

Da molto tempo le cittadine e i cittadini chiedono a gran voce una riforma delle Autorità di protezione (Arp). Il primo passo necessario per attuare questa riforma è il passaggio dall’attuale sistema amministrativo a quello giudiziario, mediante l’istituzione di inedite Preture di protezione. Questi nuovi tribunali civili saranno costituiti da un collegio giudicante, composto da Pretori, Pretori aggiunti e i membri specialisti, eletti dal Gran Consiglio, poiché dei "magistrati". Ritenute le materie sensibili che toccano la sfera personale delle cittadine e cittadini, quali ad esempio il diritto di visita fra genitori e figli, spesso impedito o ritardato da iter procedurali troppo lunghi, i professionisti chiamati a decidere, dovranno avere, oltre le competenze giuridiche, anche competenze legate all’approccio empatico. La selezione di questi magistrati dovrà rispettare criteri oggettivi ed essi dovranno essere sottoposti ad assestment. Per questo motivo, nell’interesse delle persone che si trovano coinvolte in tali procedimenti giudiziari, auspico che si possa finalmente uscire dalle attuali logiche di nomina secondo l’appartenenza partitica. Se ciò non sarà il caso verranno automaticamente esclusi candidati validi che legittimamente non si riconoscono in nessun partito o che non appartengono al partito "giusto". Ricordo che uno degli aspetti positivi che vengono evidenziati per giustificare il passaggio dal sistema amministrativo a quello giudiziario è la garanzia di maggiore autorevolezza delle decisioni. Credo che questa autorevolezza potrà essere percepita dalla popolazione, unicamente se accompagnata da decisioni prese da magistrati preparati e idonei a trattare la materia, che siano celeri negli interventi e nella presa delle decisioni. La riforma dovrà essere approvata dal popolo poiché implica una revisione della Costituzione cantonale. Questo sarà il primo passo di un percorso più ampio. Infatti pochi giorni fa la Commissione degli affari giuridici del Consiglio nazionale ha dato un preciso mandato al Consiglio federale di esaminare la possibilità di istituire un Tribunale di famiglia. Questo dovrà essere il reale punto di arrivo.

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