La replica

Neutralità e indipendenza

11 aprile 2022
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"Rossobruni". Ecco la nuova etichetta (importata dall’Italia) che con un articolo anonimo ci affibbia questo giornale, ormai saldamente schierato su posizioni belliciste per insultare non solo la tradizione antifascista del Partito Comunista ma anche per delegittimare chiunque difenda la neutralità svizzera e l’indipendenza del nostro Paese dalla Nato e dalla politica europeista. Ecco così che provare a contestualizzare e analizzare gli antefatti della guerra odierna (da noi peraltro mai caldeggiata) significa essere dei "troll russi". Chiunque non aderisca al fan club del Battaglione Azov (nazista) e non lodi Zelensky diventa un nemico? Dividere il mondo in buoni e cattivi, umiliare chi non si allinea al pensiero unico, confondere comunisti con fascisti è la linea che diversi quotidiani italiani hanno scelto e laRegione evidentemente ha pure sposato: un modo per avvelenare il dibattito politico e impedire l’unità della sinistra, ma a cui il Partito Comunista e i suoi tanti giovani non si prestano.

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Caro Pc ticinese, il nostro non è bellicismo: è logica. Non si può screditare la resistenza ucraina per via delle comunque marginali infiltrazioni neonaziste. Farlo – e incitare alla vittoria russa – significa giustificare i massacri di Putin e di conseguenza snaturare l’antifascismo.

La direzione de laRegione

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