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Per media liberi e indipendenti

(Ti-press)

Le difficoltà incontrate dal mondo dei media, in particolare quello indipendente da grandi gruppi editoriali ed economici, sono oggettive e sotto gli occhi di tutti: crollo delle entrate pubblicitarie, diminuzione degli abbonamenti, concorrenza dell’informazione immediata ma spesso non verificata dell’era social. Il pacchetto di misure a sostegno dei media in votazione il 13 febbraio prossimo è quindi essenziale per diverse importanti ragioni.

Indipendenza economica significa prima di tutto libertà di espressione e di confronto, aspetti fondamentali a salvaguardia del dibattito democratico. La scomparsa di circa 70 testate giornalistiche negli ultimi 20 anni è segnale di un grave pericolo per quella pluralità d’idee che è linfa vitale per le nostre società e che deve essere garantita dal servizio pubblico.

L’informazione è formazione e senza formazione non saremmo capaci di evolverci, di progredire, come individui e come società. Molte realtà editoriali, come ad esempio la stampa associativa, non potranno sopravvivere a un eventuale rifiuto delle misure poste in votazione popolare. Minori costi di distribuzione per le testate in questione permetterà che queste arrivino sempre sui nostri posti di lavoro o al nostro domicilio, in modo da completare la nostra formazione su aspetti essenziali della cosa pubblica.

Certo, il pacchetto in questione avrebbe potuto essere migliore, e personalmente condivido alcune critiche emerse durante la campagna che sta volgendo al termine. Ad esempio, che questi aiuti saranno distribuiti anche a quei gruppi editoriali che ancora oggi fanno utili importanti. La realtà è però che senza questi aiuti molti titoli, indipendenti e liberi, si ritroverebbero ad allungare la lista di quelli decaduti di cui sopra. Proprio per questo gli ambiti più borghesi e reazionari del Paese, politici come economici, si sono schierati contro questo pacchetto di misure, nel solco di quel “mors tua, vita mea” che purtroppo conosce bene chi si occupa di lavoro.

Infine, aspetto ovviamente centrale per il sindacalista che scrive, i benefici di queste misure andranno anche a sostegno dell’impiego, mantenendo posti di lavoro (e noi conosciamo l’importanza di questo elemento in Ticino) e migliorandone le condizioni. Il sostegno diretto a misure di formazione per il personale impiegato nel settore è proprio per questo ulteriore elemento meritevole di sostegno: una miglior formazione individuale per un’informazione libera e di sempre maggiore qualità, cemento fondamentale nella costruzione di una società più giusta.

Per tutte queste ragioni, il sindacato voterà un convinto Sì il 13 febbraio prossimo al pacchetto di misure a sostegno dei media.

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