I dibattiti

Corsia per i Tir, una mancanza di rispetto verso i momò

Il Mendrisiotto non viene preso sul serio a livello cantonale. Ci vuole un Consigliere di Stato di questa terra

Davide Lurati
(Ti-Press)

Ho ben presente l’ultima campagna elettorale per le Cantonali ancora ‘libera’ dalla pandemia: si eleggevano i cinque Consiglieri di Stato del nostro cantone e i novanta deputati al Gran Consiglio. E ricordo perfettamente i comizi che i candidati al Consiglio di Stato tennero (ad alcuni ho partecipato) in terra momò. Tante belle parole, (siete i più simpatici del Cantone) tante promesse (in caso di elezione non dimenticheremo il Mendrisiotto, saremo al vostro fianco poiché sappiamo che il vostro territorio sta soffrendo per molteplici ragioni).

Ebbene, la risposta data dal Consiglio di Stato all’interrogazione di tre deputati del Mendrisiotto a margine della corsia per i Tir sulla A2 tra Coldrerio e Balerna mi lascia allibito. In estrema sintesi il CdS dice di non sapere nulla in quanto non ha ancora ricevuto ufficiale comunicazione da parte di Ustra. Il contenuto (scarno e che denota una scarsissima considerazione del nostro territorio) di tale risposta è una mancanza di rispetto nei confronti di tutti gli abitanti del Mendrisiotto e in particolar modo di coloro che nell’aprile 2019 hanno messo una crocetta sui cinque nomi degli attuali Consiglieri di Stato. Come pure non eccelle in quanto a rispetto per la nostra gente, la filiale ticinese di Ustra che ha ben pensato di non inviare nessuna indicazione del progetto alla Commissione regionale dei trasporti del Mendrisiotto e Basso Ceresio, la quale ha giustamente reagito convocando i dirigenti della stessa filiale a una riunione alla quale hanno preso parte i commissari (municipali provenienti dall’intero distretto) che, oltre a dati sui transiti dei Tir in Svizzera, tutti da verificare, si sono sentiti dire dal direttore regionale: “A Chiasso non vengo (quasi) mai”. Datti una mossa verrebbe da dire!

La questione della corsia Tir evidenzia come il Mendrisiotto a volte non venga preso sul serio in quel di Bellinzona; certo anche noi dovremmo dare dei segnali di unità (vedi aggregazione del Basso Mendrisiotto) per avere più credibilità, più voce in capitolo sulle questioni veramente importanti per il nostro territorio. Ma ciò non toglie che per contare veramente su visioni, progetti, temi ecc., inerenti al nostro distretto, occorre avere un rappresentante momò quale Consigliere di Stato: manca da decenni.

Penso sia meglio darsi da fare per colmare una lacuna politica per la quale il Mendrisiotto (e la corsia dei Tir è una conferma) sta pagando dazio. Nella prossima tornata elettorale prevista ad aprile 2023 urge eleggere un degno rappresentante della nostra terra, che non dimentichi la sua provenienza restando comunque il Consigliere di Stato di tutti i ticinesi.

Infine un appello, è possibile firmare una petizione a margine del progetto ‘corsia Tir’: mi piacerebbe vedere finalmente un Mendrisiotto unito e numeroso.

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