I dibattiti

Manifestiamo per risposte concrete

La manifestazione del 5 giugno (Ti-Press)

L’autogestione sabato torna in piazza Riforma, ancora una volta per rivendicare spazi necessari e per manifestare la preoccupazione riguardo le derive sempre più oppressive apertamente manifestate dalla politica cantonale e comunale. Mentre le autorità si barricano dietro a ingenti forze di polizia, con tutti i costi pubblici che ne conseguono, il Molino rivendica le proprie posizioni e la propria rabbia a suon di musica e poesia in piazza “Rivolta” invitandoci a partecipare per sostenere attivamente non solo l’ideale di autogestione ma anche per mantenere vivo lo sdegno per le decisioni prese la notte del 29 maggio 2021, in cui le autorità rasero al suolo un luogo che simboleggiava autonomia e libertà in una città sempre meno attenta alle questioni sociali, dimostrando in questo modo una disorientante bassezza istituzionale.

Attendiamo ovviamente i risultati dell’inchiesta attualmente in corso ma le migliaia di persone scese per le strade di Lugano qualche mese fa a seguito degli eventi dimostrano la vicinanza della popolazione al Molino e ancor di più il disappunto nei confronti della demolizione avvenuta durante la notte, un gesto vile e che ha mostrato la poca responsabilità della politica cittadina. Scendere in piazza con gli autogestiti va al di là del tema “molinari”, significa infatti comunicare alla politica la necessità di creare un clima maggiormente disteso, di dialogo ma soprattutto indica la volontà di avere risposte concrete e chiare sui fatti avvenuti in una delle notti più vergognose di Lugano poiché ci sono ancora troppi interrogativi a cui rispondere. La politica dovrebbe ricordarsi di essere al servizio di tutte e tutti i cittadini, anche delle realtà alternative. Lo CSOA avrà anche perso uno spazio ma non si può far scomparire una storia che dura da ormai 25 anni ed è quindi parte integrante del territorio e del patrimonio culturale e soprattutto non si può cancellare l’ideale che sta alla base del collettivo. Servono soluzioni reali che vanno oltre le ruspe. Reputo fondamentale sostenere con decisione le manifestazioni culturali proposte dal Molino perché in esse troviamo importanti rivendicazioni che vanno al di là dell’ex Macello. Parte dell’esecutivo luganese inoltre dovrebbe evitare di mobilitare, per una manifestazione pacifica, un numero eccessivo di agenti, anche della polizia cantonale. Questo non aiuta ovviamente a placare gli animi e dovrebbero essere le istituzioni in primis a dare l’esempio di apertura al dialogo, sicuramente non con queste mobilitazioni provocatorie.

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