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Con l’iniziativa 99% non si creerà una società egualitaria

Puntare a una società egualitaria è sicuramente un nobile obbiettivo, ma per raggiungerlo ci possono essere diverse strade. La prima, molto semplice, è quella del gioco della clessidra che, capovolgendola, fa scivolare la sabbia nella semisfera opposta. Questo gioco presuppone che la sabbia a disposizione sia unicamente quella all’interno della clessidra e che non se ne possa creare, o produrre di nuova.

Nella storia dell’umanità questo meccanismo è stato dibattuto più e più volte, sia dai sostenitori, che dai detrattori. Un aspetto che risulta palese di questo procedimento è senza dubbio che l’intento di togliere denaro ai grandi capitali non trova grandi giustificazioni, se non eventualmente a livello ideologico. Nella pratica, l’ideologia pura e intransigente si scontra con le realtà e il funzionamento della nostra società.

L’iniziativa popolare federale “Sgravare i salari, tassare equamente i capitali” vuole appunto tassare al 150% quello che viene definito “reddito da capitale”. Benché non sia chiaro cosa intendano gli iniziativisti con “reddito da capitale”, si lascia intendere che quasi qualsiasi reddito proveniente dal patrimonio mobiliare o immobiliare, così come i redditi generati da capitale a partire da 100mila franchi, verranno ipertassati.

Può sembrare che l’iniziativa prenda di mira unicamente i grandi redditi e i grandi capitali, in una logica in cui si toglie da una parte, e si riversa all’altra (come in una clessidra), ma in realtà, se si votasse “sì” all’iniziativa, sarebbero toccate in modo importante sia le piccole e medie imprese, sia le start-up. Considerando che il tessuto economico svizzero è costellato da questo tipo di imprese, si andrebbe a togliere le risorse necessarie alle aziende per innovarsi e rimanere competitive nel contesto internazionale che è estremamente concorrenziale. Un ulteriore aspetto negativo ricadrebbe sulle start-up, scoraggiando la nascita di nuove imprese e frenando gli investimenti nel campo dell’innovazione.

Anche i piccoli investitori saranno sicuramente colpiti dalla nuova tassazione, ad esempio nel caso della vendita di oggetti come le opere d’arte o chi abita in un immobile di proprietà in caso di vendita della casa o dell’appartamento.

In questo modo, invece di avvicinarci all’obbiettivo palesato di una società egualitaria, si correrà il rischio di andare proprio nella direzione opposta. La ricchezza deve invece essere creata in modo trasversale, attraverso una politica di promozione economica, che favorisca la creazione e l’insediamento di nuove realtà imprenditoriali in grado di generare lavoro e benessere. Questo percorso è molto più faticoso di quello palesato dall’iniziativa 99%, ma i risultati sono sicuramente più efficaci e sostenibili a lungo termine.

Se l’iniziativa 99% dovesse essere accettata, ci troveremo inoltre a iper tassare i grossi capitali senza sapere come redistribuire questi soldi. Gli iniziativisi infatti non spiegano come verrà devoluto il denaro recuperato. Costruire una società egualitaria, partendo da un atto radicalmente iniquo, non è per niente una buona premessa.

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