I dibattiti

Carona, 'la piscina resterà aperta a tutti'

Secondo la municipale di Lugano Cristina Zanini Barzaghi, la struttura rimarrà nelle mani della Città e 'non ci saranno limitazioni di accesso'

La municipale Cristina Zanini Barzaghi (Ti-Press)

In questa strana estate, gli impianti di balneazione della città di Lugano hanno meno entrate del solito. A soffrire particolarmente è la piscina di Carona, aperta tre mesi all’anno e frequentata da trecento persone al giorno, media degli ultimi anni. È poco per una struttura che ha una capienza di 3’700 posti. Il forte calo di frequenza, riscontrato da diversi anni, non è dovuto solo alla pandemia e alla meteorologia. La piscina di Carona è inserita in un paesaggio di pregio con tanto verde, ma è sempre più in concorrenza con altre offerte più recenti, attrattive e facilmente raggiungibili, come il Lido di Lugano che ha avuto un considerevole rilancio a partire dai lavori di risanamento generale all’inizio di questo millennio.

Il lago Ceresio, dopo le importanti opere di depurazione degli anni ottanta e novanta, è nuovamente balneabile. Attorno alla città vi sono numerosi lidi e piscine: Melano, Maroggia, Bissone, Melide, Morcote, Agno, Paradiso e Lugano, con il lido a Cassarate, il lido Riva Caccia e il lido San Domenico. Anche le rive libere di Pian Casoro a Barbengo e della Foce del Cassarate sono ben frequentate per passeggiare e rinfrescarsi. Per la bella struttura di Carona, il Municipio ha perciò deciso nel 2019 di procedere con un rilancio rispettoso della natura. Oltre al rinnovo totale della piscina e degli edifici esistenti, vetusti e sottoutilizzati, si vuole aggiungere qualcosa di innovativo: un campeggio - glamping, con quaranta casette di legno, attrazioni per bambini e famiglie e un piccolo centro wellness. L’obiettivo è di assicurare il futuro della piscina allungando la fruibilità anche nella mezza stagione. La città prevede quindi un importante investimento e un contratto di partenariato con il TCS Camping, una società senza scopo di lucro esperta di queste strutture, che parteciperà finanziariamente all’operazione. Dopo aver presentato le intenzioni alla popolazione, alla Commissione di quartiere e al Consiglio comunale, si sta ora svolgendo il concorso d’architettura, con una giuria formata da diversi professionisti, fra i quali due residenti a Carona.

Recentemente è stata promossa una petizione da un gruppo di cittadini per opporsi alla “privatizzazione” della piscina. Le osservazioni giunte in precedenza al Municipio da questo gruppo, e non solo da loro, sono state attentamente considerate. Il messaggio municipale, il bando di concorso e la variante di piano regolatore ne tengono conto. Una prima osservazione è che la piscina resterà completamente pubblica: proprietario unico rimarrà la città. Seconda osservazione: non ci saranno limitazioni di accesso. La capienza massima sarà ridotta da 3’700 a 2’000, ma tenendo conto della frequenza attuale e degli ospiti del glamping, circa un centinaio, ci sarà sempre posto per tutti. La gestione del centro balneare rimarrà alla città, in più avremo un partner affidabile che si rivolge ad ogni ceto sociale con un’offerta molto apprezzata, come illustrato in un recente documentario di Falò*. Attraverso questo progetto la città intende salvaguardare non solo la struttura, ma anche rafforzare Carona come meta turistica per tutte le età. V’invito ad approfittare delle prossime settimane per passare dei bei momenti di svago in piscina, nel vicino Parco San Grato e nei boschi circostanti.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE