I dibattiti

La bufala della clausola generale di polizia

Sia il sindaco Borradori, che la municipale Valenzano Rossi, hanno invocato la clausola generale di polizia per la demolizione, avvenuta sabato notte, degli spazi occupati dagli autogestiti del Molino. Ebbene un tale istituto giuridico, riconosciuto a livello costituzionale, presuppone un pericolo imminente e non altrimenti ovviabile a tutela dei cosiddetti beni di polizia. Penso che sia la prima volta che in Svizzera si osi invocare la clausola generale di polizia per la demolizione di un edificio di per sé non pericolante. In pratica si è fatto un abuso giuridico della clausola generale di polizia per giustificare la necessità di stroncare un fenomeno, quello dell’autogestione, che a mente della maggioranza del municipio aveva dato troppi problemi. Trattasi quindi di una decisione non sorretta da una valida base legale, anche perché, come è emerso anche dalla denuncia dei Verdi, una licenza di demolizione deve seguire un iter comunque complesso.

Questo è quindi davvero un cattivo segnale da parte del municipio di Lugano il quale, proprio invocando la tutela della legalità a fronte di reati attribuiti ai Molinari, è andato davvero lungo, sconfinando, lui, nell’illegalità. Certo che è davvero strano che vi era un’azienda disponibile, apparentemente senza alcun preavviso, di sabato pomeriggio, anzi sera, pronta ad effettuare un importante lavoro di demolizione. Nessuno però è così babbeo dal bersi la storiella secondo cui il municipio avrebbe deciso per la demolizione solo a fronte dell’occupazione, senz’altro abusiva, dell’istituto Vanoni. La giustificazione addotta per la demolizione, unitamente alla tempistica, è la miglior dimostrazione che la clausola generale di polizia è stata invocata a torto poiché la demolizione era senz’altro già stata decisa preventivamente e come tale organizzata adeguatamente con un’azienda che ha messo macchinari e persone a disposizione il sabato notte.

Che dire poi della grave violazione del principio di proporzionalità che getta un’ombra di sconcerto verso le nostre autorità, le quali, con quest’azione sconsiderata, hanno indubbiamente perso la fiducia di molti cittadini pensanti. Da un problema se ne è quindi creato uno ben più grosso… Complimenti!

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