I dibattiti

Cassa Pensioni dei Consiglieri di Stato: è ora di voltare pagina

Era l’autunno del 2018 quando come Partito socialista abbiamo lanciato l’iniziativa popolare “Basta privilegi”, con l’obiettivo di porre fine a una prassi priva di basi legali legata al sistema pensionistico dei Consiglieri di Stato, prassi che di fatto concedeva loro una serie di agevolazioni economiche assolutamente ingiustificabili.

È stato necessario farlo perché, nonostante numerosi atti parlamentari, il Gran Consiglio era immobile.

Con la nuova Legge finalmente si sopprime l’attuale sistema basato sui vitalizi, adeguando il regime previdenziale dei Consiglieri di Stato a quanto previsto per tutti gli impiegati dell’Amministrazione ossia al sistema del primato dei contributi. Una soluzione chiara, semplice e praticata da tempo in molti altri cantoni svizzeri.

Finalmente ci sarà trasparenza e i membri del Governo verseranno i contributi secondo le disposizioni federali per poi, in età Avs, percepire, come tutte le lavoratrici e i lavoratori, una rendita di vecchiaia in base a quanto versato.

L’attuale sistema prevede invece che i Consiglieri di Stato percepiscano una rendita in base agli anni di servizio prestati. Se prendiamo l’esempio di un Consigliere di Stato che smette a 55 anni, questi beneficerà mediamente fino a 85 anni del vitalizio, a cui si aggiungono altri 6 anni di rendita previsti per la vedova. Il tutto con un costo totale di circa 6 milioni di franchi. Supponendo 15 anni di servizio come Consigliere di Stato, si arriva così a ipotizzare che un anno di contributi pensionistici, in base all’attuale sistema, costi attorno ai 250’000 franchi, ossia tanto quanto lo stipendio, il che rende di fatto la paga degli attuali Consiglieri di Stato ben più alta di quello che si è soliti pensare o che sono soliti dirci.

Con la nuova legge lo stipendio sarà chiaro, ammonterà a 277’000 al lordo e da questi verrà dedotto un contributo pensionistico pari all’11,5%.
Ma non solo, con la nuova legge verrà a cadere un altro privilegio non più accettabile, ossia la possibilità di acquistare, a prezzi stracciati, anni di anzianità di servizio, quegli anni di servizio che sono la base di calcolo per il computo della rendita pensionistica. Ebbene, se il costo annuo, per lo Stato, di un anno di servizio potrebbe aggirarsi attorno ai 250’000 franchi, in base alla vecchia Legge acquistarne i benefici a fini pensionistici sembra costi la “modica” cifra di 50’000 franchi, ossia con uno sconto del 75%!

Oltre a cancellare un sistema previdenziale viziato e inadeguato, la nuova Legge comporterà una importante riduzione dei costi a carico dello Stato e questo perché dall’età Avs in avanti lo Stato non avrà più nessun impegno verso gli ex Consiglieri di Stato, visto che la pensione sarà versata dall’istituto di previdenza in base ai contributi versati. Mediamente ci sarà un risparmio tra i due e i tre milioni di franchi per ogni membro del Governo.

Votare no a questa legge vuol dire riportarci ai piedi della scala, perpetuando di fatto un sistema ingiusto, complesso e che non vuole più nessuno.

Votare Sì ci permetterà invece di voltare finalmente pagina e fare chiarezza fin da subito: basta vitalizi, basta acquisti di anni di servizio e questo senza aumenti di stipendio e senza aumento della pensione (anzi!), con un risparmio netto del 25% sui costi attuali per ogni Consigliere di Stato.

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