I dibattiti

Antipolitica e populismo avanzano a Bellinzona

Legislatura 2017-21: ‘Non si può che esprimere rammarico per come questa esperienza giunge al termine’

Renato Züger, capogruppo Unità di sinistra in Consiglio comunale a Bellinzona (Ti-Press)

Quadriennio anomalo sotto diversi punti di vista quello che a Bellinzona si avvia alla conclusione. Volendo formulare qualche considerazione di fondo, non si può che esprimere rammarico per come questa esperienza giunge al termine, visto l'instaurarsi in Consiglio comunale (e fuori) di un clima politico nel quale si fatica a riconoscersi. Si è scritto di recente che, mentre la campagna per le elezioni comunali 2020 (poi troncata come sappiamo) sembrava destinata a risolversi in maniera più o meno “soporifera”, l'edizione 2021 non lo è affatto. E questo non è necessariamente un bene, anzi. Probabilmente il lungo e logorante periodo pandemico ci ha cambiati in peggio e ci si ritrova decisamente più incattiviti.

Accanimento ingiustificato

Non si spiega altrimenti l'accanimento ad esempio sulla querelle dei fin troppo noti e discussi sorpassi di spesa in alcuni cantieri pubblici, tema assai serio e controverso, ma strumentalizzato ben oltre la sua oggettiva rilevanza. Emerge purtroppo anche a livello comunale lo scenario inquietante dell'antipolitica e del populismo. Fanatismo, malafede, settarismo, stile comunicativo aggressivo: pur ammettendo che una campagna elettorale è un momento di confronto e competizione, tutto ciò si mostra a un livello difficilmente giustificabile. Ne è testimonianza anche il profluvio di atti parlamentari di vario genere e provenienza, colmi di toni al limite dell'ingiuria, dai titoli provocatori, che non si fanno scrupoli di colpire persone con tanto di nomi e cognomi. Passi (si fa per dire) se l'obiettivo polemico è un politico, che può mettere in conto attacchi del genere e gode perlomeno di un certo diritto di replica. Gesto molto più vile se il bersaglio è un funzionario pubblico, che a causa della sua posizione non può nemmeno controbattere.

Chi imbocca l'autostrada in contromano...

Saranno giocoforza le urne a decretare chi assumerà le tanto ambite poltrone per la prossima legislatura; sarebbe peccato se venisse premiato un modus operandi che risulta veramente difficile condividere. Nel nostro sistema istituzionale nessuno può governare da solo: l'attività politica richiede un paziente e faticoso lavoro di collaborazione e compromesso, ciò che presuppone senso di responsabilità e pure una buona dose di umiltà e disponibilità. Come noto proverbialmente, chi imbocca l'autostrada in contromano è sinceramente e radicalmente convinto che siano tutti gli altri a essere in torto.

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