I dibattiti

Finanze comunali di Bellinzona, il tempo presenta il conto

Preventivo 2021 in cifre rosse: l'autofinanziamento dei 13 ex Comuni, pari a 18 milioni, si è volatilizzato

Felice Zanetti (Ti-Press)

Quattro anni fa, all'inizio della prima legislatura, il Municipio di Bellinzona si era trovato davanti a una sfida impegnativa ma al contempo stimolante, quella di potere scrivere su una pagina bianca il destino futuro della nuova Città aggregata. Senza dovere fare tabula rasa della storia e del vissuto dei precedenti tredici Comuni, si trattava di mettere radici e di guardare al futuro. Con una metafora, oggi, a distanza di quattro anni e a conoscenza dei dati del Preventivo 2021 (ndr: disavanzo di 7,8 milioni, di cui 3,5 da ricondurre alla pandemia), sembra che su quella pagina ci sia scappato anche qualche errore di ortografia.

La dote dov'è finita?

Mi sono preso il tempo per dare un’occhiata ai dati attuali e a quelli del passato: i tredici precedenti Comuni si erano presentati al matrimonio portando in dote un autofinanziamento (dati 2016) costituito da avanzi d’esercizio e ammortamenti amministrativi per oltre 18 milioni. È questo un dato d’importanza fondamentale poiché permette di misurare la capacità di un Comune di supportare finanziariamente i propri investimenti. Questo dato nel preventivo 2021 si riduce a poco più di un milione, briciole rispetto ai 25 milioni annui che il Comune intenderebbe garantire quale livello medio d’investimento netto per i prossimi anni.

Uso razionale delle risorse

Ma le cause sono da ricercare solo negli effetti nefasti della pandemia? Si sa, il tempo è galantuomo ma prima o poi presenta il conto. Si era sempre detto che l’aggregazione avrebbe permesso di razionalizzare l’impiego delle risorse. Rispondendo a una recente interpellanza, il Municipio non ha avuto remore nel confermare l’avvenuta assunzione di oltre 50 nuove unità di personale con i relativi aumenti di costo. Quanto alla riduzione del livello del contributo di livellamento, era da tempo un dato di fatto e non dovrebbe avere stupito nessuno. La riduzione del contributo sarà una costante che ci accompagnerà per i prossimi anni. Nel suo messaggio sull’aggregazione – di cui l'attuale municipale capodicastero Finanze era stato correlatore in Gran Consiglio – il Consiglio di Stato aveva concesso al nuovo Comune un contributo straordinario complessivo di 13 milioni destinato ora a scomparire.

Spese lasciate galoppare

Il Municipio, di fronte a questa situazione, intende ora eseguire una ‘spending review’, termine sicuramente più esotico rispetto alla nostrana ‘verifica della spesa’ usata nelle nostre case. Controsenso se si pensa che una parte importante di queste spese sono quelle che si sono lasciate galoppare indisturbate nel corso dell’ultima legislatura. Non dimentichiamo poi che l’ambizioso piano d’investimenti del Comune comporterà ogni anno oneri supplementari ricorrenti per oltre mezzo milione che dovremo essere in grado di finanziare.

Sano rigore

Passerà la pandemia ma sarebbe pia illusione sperare che con essa scompaiano tutti i problemi. A questo punto le vie d’uscita, come le vie del Signore, non sono infinite. Lasciamo da parte i voli pindarici e, come domandato da più parti, coerentemente con le difficoltà incontrate, concentriamoci sui progetti prioritari facendo uso di un pizzico di sano rigore sapendo distinguere tra ciò che vogliamo e ciò che possiamo.

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