Il dibattito

Se Lockdown sia, aiuti uguali per tutti

Lettera a aperta al Consiglio federale

 

Caro Consiglio Federale,

è innegabile che, con il galoppare dei contagi da COVID-19, voi stiate pensando ad un nuovo lockdown, per il momento di due sole settimane, oppure ad altre forme di confinamento.

Siamo peraltro tutti certi, e ve ne siamo grati, che state facendo di tutto per evitarlo.

Non può però non preoccupare, memori di quanto è avvenuto in primavera, una tale evenienza. In effetti non dobbiamo dimenticarci che, con il lockdown, vi sono state tre categorie di persone: taluni che hanno percepito il 100% del reddito (statali, parastatali e altri), anche senza lavorare, diversamente, evidentemente, per il personale sanitario che ha svolto un lavoro eccezionale durante la pandemia e quindi semmai questo andava retribuito con dei giusti supplementi; molti che hanno percepito l’indennità per lavoro ridotto all’80 % ed infine non pochi che hanno percepito poco o nulla. Si pensi agli artigiani, ai lavoratori indipendenti, ma anche ad artisti e a tutte le altre forme di precariato, nessuna esclusa. Ebbene se la nuova ondata dovesse portare ad un nuovo lockdown, vi chiediamo di non commettere gli stessi errori e cioè dare tanto, quindi troppo, a taluni e poco o niente ad altri. In altre parole sarà necessario ogni sforzo, peraltro non impossibile, per concedere, tramite un decreto urgente, un’indennità, ridotta a tutti, nessuno escluso.

Quanto verrà risparmiato con chi non riceverà il 100%, nel settore statale e parastatale, potrà essere facilmente impiegato a sostegno di chi invece non avrebbe preso niente, o poco più, secondo i parametri in vigore la scorsa primavera. E` quindi ipotizzabile che un aiuto che possa raggiungere tutti sia almeno del 75% di salario, con ovviamente un limite massimo di aiuto, valido per tutte le categorie di lavoratori. Così facendo contribuireste fattivamente ad una riduzione degli squilibri economici originati dalla pandemia e probabilmente ad un effettivo “congelamento” della situazione senza creare troppi traumi in taluni settori più delicati e sensibili.

Chi invece del 100% si dovesse ritrovare con il 75% in busta paga, lavorando poco da casa o non lavorando del tutto, avrebbe comunque un risparmio sui costi, non indifferenti di trasferta e di pranzi fuori casa e pertanto non avrebbe, in pratica, alcun danno.

Si tratterebbe quindi di una sorta di “helicopter money” che contribuirebbe a mantenere il potere d’acquisto di tutti con un vantaggio economico, ma anche di equità, e quindi psicologico, poiché nessuno resta escluso.

Lo sappiamo, ci vuole coraggio perché le resistenze non saranno poche, ma è in gioco la qualifica di cittadini che non devono essere di serie A e di serie B.

Mi auguro quindi di cuore che ciò avvenga.

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