Trasporto pubblico

Un’occasione colta

Forte segnale di certezza in un momento in cui, proprio a causa della pandemia, di certezze ve ne sono poche e le occasioni è più facile perderle che coglierle!

È una decisione tanto positiva, quanto non scontata, quella presa martedì scorso di far entrare in vigore tutto il potenziamento, previsto da tempo, del trasporto pubblico su gomma con il cambio d’orario nazionale del prossimo 13 dicembre 2020, malgrado il malaugurato posticipo da parte delle FFS del completamento dell’offerta ferroviaria regionale alla prossima primavera.
Ferrovie federali che, dopo l’infausta comunicazione di non essere in grado, a causa del recente lockdown dovuto al Covid-19, di concludere entro dicembre tutti i cantieri ancora in corso a corollario di quello principale di AlpTransit al Monte Ceneri, tramite la partecipata TILO SA pure si sono mostrate sufficientemente flessibili, dichiarandosi disposte ad introdurre per lo meno una prima offerta ridotta di collegamenti regionali nella galleria di base, in vista di poi completarla il prossimo 5 aprile 2020. Anche se non subito ottimale dal punto di vista delle coincidenze e degli interscambi fra treni e bus, ciò permetterà di evitare che il grande lavoro frutto della stretta collaborazione tra il Dipartimento cantonale del territorio e le Commissioni regionali dei trasporti, lo stanziamento politicamente coraggioso e lungimirante dei necessari 460 milioni di franchi per i prossimi quattro anni da parte del Gran Consiglio e dei Comuni ticinesi, l’assunzione di oltre 250 nuovi collaboratori da parte delle aziende di trasporto pubblico e l’acquisto dei mezzi necessari per l’esercizio di nuove linee e maggiori frequenze rimangano inattivi per un’intera stagione.
Sarebbe stato un vero peccato dover attendere anche solo, ma comunque, quattro mesi, con l’onere di dover rivoluzionare più volte gli orari previsti, per tutti gli attori del trasporto pubblico regionale e urbano su gomma che in questi anni si sono impegnati all’unisono per sfruttare al meglio l’apertura epocale della galleria di base del Monte Ceneri che, di fatto, permetterà la costituzione di un’unica città-Ticino con tempi di percorrenza dimezzati fra i poli principali e un’attrattività del trasporto pubblico finalmente al passo con quella di altri contesti urbani nazionali.
Si tratta però anche di un forte segnale di certezza in un momento in cui, proprio a causa della pandemia che ci ha investiti negli scorsi mesi, di certezze ve ne sono poche e le occasioni è più facile perderle che coglierle.

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