Sguardo a nord

Autoindisciplinati… alla funicolare!

Chi parla di riaprire le attività dovrebbe tener conto di questa incapacità all’autogestione

Un recente studio del Politecnico di Zurigo ha rilevato che nel periodo di lockdown compreso tra metà marzo e metà aprile in dieci cantoni dell’altopiano di lingua tedesca e francese sono triplicati i tragitti percorsi in bicicletta. Lo studio, che si è svolto su un campione di 1200 persone, ha utilizzato i dati GPS forniti da un’app scaricata sugli smartphone dei partecipanti. Mentre gli spostamenti in tram e in treno hanno subito un crollo e inizialmente anche quelli a piedi sono fortemente diminuiti, quelli in bici sono invece letteralmente esplosi. Il prof. Axhausen, uno dei responsabili dello studio, stima che la bici sia stata utilizzata di più sia per recarsi al lavoro che per spostarsi durante il tempo libero. Il boom di ciclisti l’ho vissuto in prima persona una domenica di fine aprile, quando con la mia famiglia ho intrapreso una breve gita nei boschi zurighesi. Per variare i soliti percorsi, ci siamo avventurati su un tram, quasi vuoto, e poi abbiamo deciso di prendere la funicolare che porta all’hotel Dolder. Un cartello esposto in bella mostra consigliava i passeggeri di salire al massimo dieci per volta e di rinunciare al trasporto di biciclette. Ad aspettare c’era già una ventina di persone, fra cui cinque ciclisti con le mountain bike. Non appena la funicolare è arrivata, è stata letteralmente presa d’assalto: sono saliti tutti! A terra siamo rimasti solo noi tre, per scelta, e un ciclista che non è salito per mancanza di spazio. Nei successivi quindici minuti si è ricreata una folla, persino più grande della precedente, formata da persone a piedi e in bici e quando la funicolare è tornata, di nuovo tutti (giovani e anziani) ci si sono buttati dentro, senza tener conto di chi fosse arrivato prima. A Zurigo, da quando è iniziata, la quarantena viene vissuta in modo leggero e sbarazzino: la gente a casa ci è rimasta poco o niente e ha continuato a popolare strade e piazze organizzando picnic nei boschi, sedendosi per strada a bere vino o birra e mettendosi in coda per il gelato. Ciò che è successo sulla funicolare è tuttavia più grave e sintomatico di un disprezzo delle regole di buon senso e di un generale menefreghismo. Sembra che per comportarsi in modo ragionevole gli esseri umani abbiano bisogno di divieti, controlli e sanzioni: un cartello che invita al contenimento non basta, più di 200mila morti nel mondo non bastano. Ci vogliono poliziotti appostati o addirittura chiusure totali, proprio come è stato fatto più su, dentro il bosco, dove una torre panoramica in legno è stata sbarrata per impedirne l’accesso. È triste impedire un’attività innocente, ma ripensando alla scena vissuta sulla funicolare, non si può che approvare la scelta del comune, anche se dovrebbe agire ovunque con più severità vista la scarsa disciplina. Chi parla di riaprire le attività dovrebbe tener conto di questa incapacità all’autogestione. Purtroppo una popolazione che agisce in modo infantile necessita di uno stuolo di guardiani.

 

 

 

 

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