Giornata della famiglia

Cambino le Leggi, non solo i papà!

Occasione per riflettere se la nostra politica famigliare sia ancora grado di rispondere in maniera adeguata a queste trasformazioni. Per me la risposta è chiara, per questo voterò un sì convinto a due settimane di concedo paternità.

Ormai quasi giornalmente si celebra una qualche giornata internazionale e, lo ammetto, alla maggior parte di esse non dedico grande attenzione. Che sia la giornala internazionale del turismo, quella della preghiera o quella del vento, sulla mia quotidianità ha ben poca influenza. Oggi voglio fare un’eccezione dedicando una riflessione, nella giornata internazionale della famiglia, sulla politica famigliare svizzera. Questo gruppo sociale fondamentale ha subito profonde trasformazioni nel corso degli ultimi decenni. Il modello “classico”, con padre al lavoro e mamma a casa ad occuparsi dei figli, è ormai più l’eccezione che la regola. Sono infatti sempre più le famiglie monoparentali, patchwork, arcobaleno, “diverse”. Allo stesso tempo sono anche sempre più le madri che cercano conciliare il loro ruolo materno con dei progetti professionali. Tanto si è raggiunto in termini di conciliabilità tra lavoro e famiglia, ma almeno altrettanto rimane acora da fare. Riuscire a far quadrare il cerchio troppo spesso richiede ancora grandi acrobazie e sacrifici. Questioni altamente problematiche, come la disparità salariale, i costi elevati delle strutture di accudimento o soluzioni per chi lavora a turni, rimangono ancora irrisolte. In settembre il popolo svizzero si esprimerà alle urne su un altro, importante tassello di politica famigliare: l’introduzione di un concedo paternità di due settimane, quale controprogetto all’iniziativa popolare che ne chiedeva quattro. Avrei certamente preferito una proposta più moderna, come un generoso congedo genitoriale, ma un congedo paternità di due settimane rimane comunque un passo importante nella giusta direzione. Con un sì alle urne, i padri non dovranno più sperare nella comprensione del datore di lavoro per poter vivere intensamente e da vicino la magia che accomapagna la nascita di un figlio: ne avranno il diritto, sancito dalla Legge. La Svizzera smetterà di far parte del triste trio di stati europei ancora senza concedo paternità, vi rimarranno solo Irlanda e Albania. Le giovani famiglie potranno cominciare insieme la nuova sfida. I figli avranno padri più presenti, le madri compagni più consci delle difficoltà e quindi forse più pronti a dare il loro contributo. L’emancipazione delle donne ha portato un profondo cambiamento in quello che è il ruolo dei padri, che oggi sono più spesso presenti e partecipi nell’accudimento e nell’educazione dei figli. Anche in queste settimane, durante la chiusura delle scuole a causa del Covid-19, molte famiglie hanno (ri)scoperto non solo il ruolo paterno, ma anche come tante cose siano spesso conciliabili a dispetto di quanto da troppe parti ancora si sente dire. La giornata internazionale della famiglia è l’occasione per riflettere se la nostra politica famigliare sia ancora grado di rispondere in maniera adeguata a queste trasformazioni. Per me la risposta è chiara, per questo voterò un sì convinto a due settimane di concedo paternità.

 

 

 

 

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE