Biasca

Correre in piazza

Alcuni giorni fa ho portato mio figlio dal dentista a Bellinzona. Eravamo in anticipo e abbiamo deciso di fare una passeggiata in centro. In passato ho vissuto a Bellinzona. Da circa 4 anni abitiamo a Biasca, dove sono nata. Benché fosse tutto chiuso, era stupito di vedere come fosse bello il centro di Bellinzona. “Ma è bellissimo qui, perché siamo andati via?” Senza entrare nei dettagli del perché abbiamo deciso di traslocare, gli ho chiesto cosa c’era di così bello che manca a Biasca. Sicura, nella mia testa di adulta, che avrebbe parlato dei castelli e che avrei avuto argomenti solidi per fargli cambiare idea a sostegno di Biasca. Mi sentivo in vantaggio. È durato poco. Mi ha risposto che era bellissimo camminare in mezzo alla strada senza auto, con alberi e panchine. Non vi dico la sua reazione quando poi ha scoperto che vicino al dentista c’era un parco giochi. “Ma perché a Biasca non c’è un parco giochi così?” Cosa potevo fare se non dargli ragione? “È vero, a Biasca non abbiamo una piazza pedonale, in centro non ci sono gli alberi. Inoltre i parchi giochi di Biasca sono davvero pochi e malmessi”. Se si escludono quelli delle scuole dell’infanzia ed elementare, la scelta è davvero misera. Il fatto che un bambino di 8 anni sia riuscito a capire nello spazio di pochi secondi quello che manca a Biasca, mi ha fatto riflettere. Ma perché se ci arriva un bambino, un adulto non lo può fare? Quella mattina ho fatto una promessa, non l’ho espressa ad alta voce perché non volevo illudere mio figlio, ma so già che se sarò eletta mi batterò perché mio figlio, come tutti i bambini di Biasca, possa correre nella nostra piazza, una piazza con alberi e panchine che inviti la gente a fermarsi per una chiacchierata. I biaschesi se lo meritano.

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