Verso le comunali del 5 aprile
Ecco le risposte al nostro questionario di Francesco Albi, candidato al Consiglio Comunale per il comune di Locarno sulla lista ISSA - Insieme a Sinistra per la socialità e l’ambiente (PS).
Sono un architetto. Quando non vado in cantiere mi piace camminare per le strade della mia città. L’ architettura ci circonda, eppure solo pochi se ne interessano davvero. Le altre mie passioni sono la lettura, la musica e, da due anni a questa parte, la famiglia.
Più che altro molto tempo.
Purtroppo gli aeroporti regionali sembra non abbiano più ragione di essere, soppiantati dai treni ad alta velocità. L’ente pubblico non può permettersi di sperperare altro denaro in quello che altro non è che un accanimento terapeutico. Evidentemente il personale doveva e deve essere ricollocato.
Le aggregazioni non devono essere fini a se stesse. Oggi viviamo, noi locarnesi, di fatto già in una singola grande area urbana. Eppure ogni comune porta avanti una sua distinta pianificazione urbana. Un giorno dovremo riuscire a parlare con una voce sola, ottimizzando le risorse di cui disponiamo.
Spero che i miei figli fra qualche anno non me ne vorranno, ma io sono tendenzialmente favorevole al divieto totale. Specialmente nella scuola elementare.
Si, lo è. Non è nient’altro che un nuovo termine per definire il testimonial pubblicitario. La pubblicità però la può fare efficacemente solo chi ha raggiunto la celebrità, ed è proprio il vendere la celebrità come un mestiere che è sbagliato.
Va favorita una crescita edilizia sostenibile. Non vanno invece favoriti i progetti speculativi, che concentrano il più abitazioni possibili in poco spazio, magari eludendo le norme edili. Non vanno nemmeno favorite le costruzioni che deturpano il paesaggio o il contesto urbano in cui sono inserite.
Non sono in grado di rispondere a questa domanda. Ritengo che l’offerta culturale nel nostro cantone sia variegata e di qualità. Non trovo corretto però che spesso questa sia concentrata in un unica città.
Non si può pretendere di vivacizzare la movida cittadina imponendo ai locali di spegnere la musica all’una di notte. La pianificazione urbana è stata portata avanti con poco criterio: abbiamo strutture ricreative a due passi da residenze per anziani.
Chi se ne intende più di me ritiene che il 5G abbia un impatto sulle persone perfino inferiore all’attuale tecnologia in uso. Con queste premesse non vedo perchè mai si debba impedirne la diffusione.
Prima di potenziare ulteriormente, semmai fosse davvero necessario, l’infrastruttura del sottoceneri vorrei che il locarnese venisse dotato finalmente del suo collegamento veloce con la rete autostradale.
La città ha da troppo tempo tergiversato sulla messa in funzione di una (o più) centrali per il teleriscaldamento. Non è più accettabile nel 2020, in un ambiente urbano, che ogni edificio scelga unilateralmente il proprio vettore energetico. Condivisione è sinonimo di ottimizzazione.
Credo che solo facendo parte del sistema si possa migliorarlo. La classe dirigente che da decenni governa Locarno è troppo interessata al mantenimento sello status quo per portare avanti progetti rivoluzionari.
Senza dubbio la mancanza di una lista dei progetti prioritari. Si vuole fare di tutto un po’, senza riuscire a fare qualcosa veramente bene.
La politica è l’arte del compromesso. Sono consapevole di avere molto da imparare e sono pronti a farlo, eppure da buon capricorno difficilmente arretro su un principio che ritengo giusto.
La gestione del personale dell’amministrazione comunale è disastrosa. I dipendenti non sono cifre ma persone, che se non valorizzate tendono a non fornire alla cittadinanza un servizio di qualità. Questo è quello che dobbiamo evitare.