Dib. elettorale

Futuro ai giovani, presente agli anziani

Massimo Cerutti, candidato al Municipio, Plr, Mendrisio

Massimo Cerutti
16 marzo 2020
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In questa campagna elettorale mi sono ripromesso di affrontare quelle problematiche che toccano, più da vicino, i temi della quotidianità di tutti. Penso e credo che sia il compito di chi si mette a disposizione per la cosa pubblica.

Parliamo degli anziani, per cercare di scoprire i loro problemi, trovando dei correttivi possibili. Gli anziani, una fascia molto importante, da alcuni poco compresa, i giovani, non esclusi i politici. Che cosa significa per un anziano vivere nell’epoca dell’informatica, dove nulla o quasi si fa senza pigiare sulla tastiera di un PC? Alcuni di loro si sono adattati, altri invece fanno molta più fatica.

Vediamo un esempio che riguarda la prossima chiusura dello sportello mendrisiense di Banca Stato. Non entriamo nelle dinamiche aziendali che la Banca ha spiegato, in maniera dettagliata, anche se non completamente condivisibile. Bancomat al posto della cassa tradizionale, un cambiamento penalizzante per alcune fasce della nostra popolazione non più giovane. La prova è una raccolta di firme per sensibilizzare la Banca, che rimane, a differenza di altri istituti, pur sempre un’azienda pubblica, a voler ritornare sulla decisione.

La testimonianza di una simpatica signora confermava che il bancomat, pur semplice che sia, per chi mastica poca informatica, diventa un ostacolo difficile da superare. Aggiungendo: ”Si figuri, è la stessa cosa per prendere un biglietto dell’Autolinea, se non ci riesci, devi sperare nella gentilezza del guidatore”. Se ne deduce che, per la popolazione in là con gli anni, certe, chiamiamole così, automatizzazioni, devono essere più semplici possibile, altrimenti creano, non in tutti, ansia e nervosismo. Rimanendo sempre all’Autolinea, certe fermate non tengono conto degli anziani.

Detto di questi episodi, che possono sembrare futili, ma sono invece molto importanti, cambiamo tema affrontando un argomento, sempre riferito agli anziani: l’integrazione. Io penso e credo che l’integrazione possa essere di due tipi, quella interna, e l’altra esterna. Interna nel senso di essere vissuta all’interno dei centri per anziani, peraltro molto ben funzionanti, quindi il contatto, in questo caso è esclusivamente con dei coetanei. Esterna dove, il non più giovane, interagisce con altre persone non necessariamente della sua età. In questo caso l’anziano può svolgere un ruolo attivo, sia partecipando alle varie attività, bell’esempio la Filanda di Mendrisio, oppure portando la sua esperienza, un plus valore, nei sodalizi, siano essi sociali, sportivi, culturali e anche, perché no, politici.

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