Estero

L’accordo sui frontalieri avanza: sì in commissione al Senato

Lo annuncia su Facebook il senatore varesino Alfieri. L’intesa fra Italia e Svizzera del 2020 prevede che i frontalieri siano tassati anche in Italia

(Ti-Press)
19 gennaio 2023
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Le competenti commissioni del Senato italiano hanno approvato oggi il nuovo accordo sulla tassazione dei frontalieri concluso tra Berna e Roma. Lo ha annunciato sul suo profilo Facebook il senatore varesino del PD Alessandro Alfieri. "Finalmente, dopo due anni di lavoro, oggi al Senato in Commissione congiunta Esteri e Finanze abbiamo dato via libera al testo di ratifica dell’accordo fiscale Italia-Svizzera", afferma il varesino. "Grazie a questo provvedimento tuteliamo i lavoratori frontalieri e garantiamo risorse aggiuntive per i Comuni di frontiera", precisa l’esponente del Partito democratico italiano.

Grazie all’intesa – alla cui negoziazione hanno partecipato anche le autorità ticinesi, grigionesi e vallesane nonché le organizzazioni sindacali e l’Associazione Comuni italiani di frontiera –, la Svizzera tratterrà l’80% (oggi poco più del 60%) dell’imposta alla fonte ordinaria prelevata sul reddito dei nuovi frontalieri che lavoreranno sul suo territorio. I nuovi lavoratori frontalieri saranno tassati in via ordinaria anche in Italia. La doppia imposizione verrà eliminata. Sono considerati nuovi lavoratori frontalieri le persone che fanno il loro ingresso nel mercato del lavoro transfrontaliero dopo l’entrata in vigore del nuovo Accordo.

Regime transitorio

Alle persone che lavorano o hanno lavorato nei Cantoni Ticino, Grigioni e Vallese tra il 31 dicembre 2018 e la data di entrata in vigore del testo – detti frontalieri attuali – si applica un regime transitorio. Questa categoria di lavoratori continuerà infatti ad essere tassata esclusivamente in Svizzera, la quale verserà ai Comuni italiani di confine fino all’anno fiscale 2033 una compensazione finanziaria del 40% dell’imposta alla fonte prelevata nella Confederazione.

Sempre secondo l’accordo, in futuro il "lavoratore frontaliere" includerà coloro che risiedono entro 20 chilometri dalla frontiera e che, in linea di massima, rientrano ogni giorno al loro domicilio. Tale nuova definizione si applica a tutti i frontalieri (nuovi e attuali) a partire dall’entrata in vigore dell’accordo.

In Svizzera, le Camere federali hanno adottato a larghissima maggioranza il 18 marzo dello scorso anno il Decreto federale che approva un accordo tra la Svizzera e l’Italia relativo all’imposizione dei lavoratori frontalieri e il corrispondente protocollo. Il Consiglio nazionale ha detto "sì" con 183 voti contro 5 e 3 astenuti mentre gli Stati lo hanno fatto senza voti contrari (38 "sì" e 3 "astenuti").

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