Estero

La Croazia adotta l’euro ed entra nell’area Schengen

Dal 1° gennaio due importanti passi per il Paese balcanico dopo l’adesione all’Ue quasi dieci anni fa. Lunghe file ai bancomat per ritirare le ultime kune

Il governatore della Banca nazionale croata Boris Vujcic ritira le prime banconote in euro
(Keystone )
1 gennaio 2023
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La Croazia entra nell’eurozona e nello spazio Schengen, 10 anni dopo il suo ingresso nell’Unione europea. "Un momento storico", lo hanno definito le istituzioni croate nelle cerimonie che hanno accompagnato il doppio passo di integrazione europea allo scoccare della mezzanotte.

Il Paese balcanico diventa così il 20esimo Stato ad adottare la moneta comune e il 27esimo dello spazio di libera circolazione. Da oggi inoltre la Svezia assume il semestre di presidenza di turno dell’Ue, succedendo alla Repubblica Ceca e trovandosi subito a dover affrontare la nuova sfida del Covid che arriva dalla Cina.

"Un giorno di festa e di orgoglio per i croati, ma anche per tutti i cittadini dell’Europa", ha commentato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che per l’occasione si è recata al confine croato-sloveno, lì dove da oggi non servono più controlli per transitare. Accolta dal premier Andrej Plenkovic, i due si sono poi spostati a Zagabria per un breve colloquio e un caffè in un bar della piazza centrale della capitale, rigorosamente pagato in euro.

Che la moneta comune "porti stabilità ai suoi membri" lo ha sottolineato anche la presidente della Bce, Christine Lagarde, dando il benvenuto alla Croazia al tavolo di Francoforte. Una piccola cerimonia si è tenuta anche davanti a un bancomat di Zagabria dove il governatore della Banca centrale croata (Hnb), Boris Vujcic, ha ritirato simbolicamente i primi euro. L’istituto ha fornito nei mesi scorsi 63 milioni di banconote e 286 milioni di monete alle poste e alle banche.

Dal 5 settembre scorso i prezzi nel Paese sono già riportati sia in euro che in kune, e lo saranno sino alla fine del prossimo anno. Per i pagamenti in contanti il periodo di transizione durerà fino al 14 gennaio 2023. Il tasso di conversione è stato fissato a 7,53450 kune croate per 1 euro, con il divieto di aumentare i prezzi con il pretesto del passaggio all’euro.

Al valico di Bregana-Brežice, sull’autostrada Zagabria-Lubiana, il ministro degli Interni croato, Davor Bozinović, ha simbolicamente premuto per l’ultima volta il pulsante per alzare la rampa e lasciar passare le prime automobili senza controlli. "Abbiamo aperto le porte all’Europa senza frontiere e definitivamente affermato la nostra identità europea per la quale si sono battute generazioni di croati", ha dichiarato.

Un’analoga cerimonia si è tenuta anche al confine con l’Ungheria, al valico Goričan-Letenye, con il ministro degli Esteri, Goran Grlić Radman, che ha sottolineato come d’ora in poi la Croazia abbia anche "la grande responsabilità di proteggere più di 1’300 chilometri di confine esterno dell’Ue", con la Serbia, il Montenegro e la Bosnia-Erzegovina.

In totale sono stati soppressi 73 valichi di confine terrestri e 12 nei porti marittimi, mentre per il traffico aereo si dovrà aspettare fino al 26 marzo quando scatterà l’orario di volo estivo.

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