Estero

Ratzinger, il teologo divenuto Papa della rinuncia

Duecentosessantaquattresimo pontefice della storia, Benedetto XVI, tra lo stupore generale, si era fatto da parte l’11 febbraio 2013

Nel 2013 la sua rinuncia al pontificato
(Keystone)
31 dicembre 2022
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Un eminente teologo, che da giovane professore partecipò anche come ‘consulente’ al Concilio Vaticano II. Poi pastore della sua Arcidiocesi di Monaco e Frisinga e successivamente, per 24 anni, custode dell‘ortodossia cattolica come prefetto della Dottrina della Fede e strettissimo collaboratore di San Giovanni Paolo II. Infine Sommo Pontefice della Chiesa cattolica, 264esimo successore dell’Apostolo Pietro. Ma per tutti resterà, e per sempre, ’il Papa della rinuncia’. Con quel suo atto, comunicato al mondo e tra la sorpresa generale nel Concistoro dell’11 febbraio 2013, e motivato con la "certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino", Benedetto XVI ha impresso il marchio del suo Pontificato.

Un ‘atto di governo della Chiesa’, lo definì subito l’allora portavoce vaticano padre Federico Lombardi, futuro presidente della Fondazione Ratzinger, col quale il Pontefice tedesco, in quel momento quasi 86enne, apriva una nuova strada per la comunità e le gerarchie ecclesiali: quella dei Papi emeriti, figura ancora inesistente, ma giustificata in un’epoca in cui la durata della vita si allunga e sono ipotizzabili anche condizioni di vecchiaia e malattia che possano pregiudicare le capacità di governo. Una scelta ben diversa da quella del predecessore Karol Wojtyla, che malgrado le gravi condizioni di salute portò la sua croce fino alla fine.

E una figura, quella appunto del ‘Papa emerito’ o ‘Romano Pontefice emerito’ – così ha voluto essere denominato lo stesso Joseph Ratzinger dopo la rinuncia al ministero petrino –, che neppure il successore papa Francesco ha voluto codificare. "No. Non l‘ho toccato affatto, né mi è venuta l’idea di farlo. Ho la sensazione che lo Spirito Santo non ha interesse a che mi occupi di queste cose", ha risposto Bergoglio al quotidiano spagnolo Abc sulla necessità di definire lo status giuridico del Papa emerito. Necessità, comunque, che nel quadro dell’organigramma cattolico resta e sarà demandata a decisioni future. In ogni caso, lo stesso papa Francesco ha rivelato nella medesima intervista di aver già firmato nei primi mesi del pontificato la sua rinuncia in caso di ’impedimento medico’.

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