Estero

Una pandemia non può essere combattuta Paese per Paese

Coronavirus, a tre anni di distanza dal ‘paziente 0’ il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres fa il punto della situazione

Dobbiamo imparare la dura lezione del Covid
(Keystone)
28 dicembre 2022
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«Tre anni fa, in questi giorni, il virus Covid-19 è stato rilevato per la prima volta». Lo ha ricordato il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, che ha sottolineato come dalla sua prima apparizione a Wuhan, in Cina, il 31 dicembre 2019, «i costi della pandemia hanno raggiunto un livello catastrofico».

«Milioni di vite sono state perse e centinaia di milioni di persone si sono ammalate. Le economie sono state messe in ginocchio, i sistemi sanitari messi a dura prova e miliardi di dollari sono stati inghiottiti».

«Da parte loro, i Paesi in via di sviluppo sono stati spesso lasciati a sé stessi, tristemente negati i vaccini, i test o i trattamenti di cui hanno bisogno per proteggere le loro popolazioni», ha affermato.

Secondo Guterres, «come comunità globale, dobbiamo imparare la dura lezione del Covid e investire in modo deciso nella preparazione, nella prevenzione e nella risposta ad altre pandemie». È quindi importante migliorare la sorveglianza per individuare e monitorare da vicino l’evoluzione dei virus con potenziale epidemico, e rendere i sistemi sanitari più resilienti e sostenuti da una copertura sanitaria universale. «Tutti i Paesi devono anche avere un accesso equo a vaccini, trattamenti, diagnostica e tecnologie salvavita».

Il segretario generale dell’Onu ha anche ribadito l’importanza di combattere «la piaga della disinformazione e della pseudoscienza attraverso l’informazione fattuale». Per questo motivo, ha sottolineato, è essenziale rafforzare la consapevolezza, lo scambio di informazioni, le conoscenze scientifiche e le buone pratiche per adottare misure efficaci di prevenzione e risposta a livello locale, nazionale, regionale e globale.

«Una pandemia non può essere combattuta Paese per Paese. Il mondo intero deve unire le forze. Il Covid-19 è stato un campanello d’allarme», ha concluso.

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