Estero

Kiev colpisce i mercenari Wagner ma Natale sarà al buio

Gli ultimi risultati sul campo risollevano il morale degli ucraini mentre si preparano a un inverno di guerra, gelo e blackout

(Keystone)
11 dicembre 2022
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La controffensiva di Kiev prende di mira i mercenari della Wagner, i fedelissimi di Putin accusati dei crimini più atroci in Ucraina. A Melitopol bombe sono cadute su una caserma russa, secondo il Guardian, base dei paramilitari di Prigozhin. Oltre 200 gli "invasori" eliminati, ha annunciato il sindaco ucraino della città occupata dalle truppe di Mosca, che invece hanno minimizzato parlando di due vittime e una decina di feriti. E anche nel Lugansk, un quartier generale dei Wagner in un hotel è esploso nella città di Kadiivka, provocando "molte perdite tra gli occupanti", secondo il capo dell’amministrazione militare regionale, Sergei Gaidai. Risultati, quelli contro i russi, che risollevano il morale degli ucraini mentre si preparano a un Natale di guerra, gelo e blackout. Perché "dopo otto ondate di attacchi missilistici contro il Paese, tutte le centrali termiche e idroelettriche hanno subito dei danni" e il governo sarà costretto a scegliere chi avrà la luce e chi no, ha avvertito il premier ucraino Denys Shmyhal mentre l’elettricità sta gradualmente tornando a Odessa, anche se 300 mila persone restano ancora senza energia elettrica.

Intanto, una soluzione mediata del conflitto resta un miraggio. In una telefonata con Putin, il presidente turco Erdogan ha espresso la speranza che la crisi ucraina venga risolta al più presto. Poco dopo il leader di Ankara ha chiamato Zelensky, al quale ha promesso assistenza umanitaria per affrontare il duro inverno, dopo aver parlato di una possibile espansione dell’accordo sul grano. La Turchia conferma così il suo ruolo di mediazione. Ma nelle loro inamovibili posizioni, Mosca e Kiev sono lontane dal tavolo del negoziato, mentre il Cremlino evidenzia come con l’Occidente sia in corso una "fase di scontro" e il consigliere di Zelensky Podolyak ribadisce che la fine della guerra si otterrà solo con la sconfitta militare degli invasori, sanzioni e "il sabotaggio interno" in Russia. Il presidente ucraino ha invece "sincronizzato le posizioni" con il suo omologo francese Macron in vista del prossimo G7 virtuale e soprattutto della conferenza di Parigi del 13 dicembre, riunioni sulle quali si concentrano tutte le aspettative per aprire uno spiraglio alla diplomazia. Se il dialogo non è al momento un’opzione, i due fronti continuano ad armarsi per cercare di prevalere sul terreno. L’Ucraina sta lavorando allo sviluppo di droni di produzione nazionale per colpire le retrovie nemiche. Mentre da Mosca è arrivato l’annuncio di un incremento della produzione delle sue armi più potenti, "anche basate su nuovi principi fisici", per contrastare i Paesi occidentali.

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