Russia

Mosca se ne fa un baffo del ‘price cap’ sul petrolio

Per l’ambasciata russa negli Stati Uniti, malgrado il tetto al prezzo dell’oro nero russo, il greggio continuerà a essere richiesto

La richiesta non cesserà, Mosca ne è convinta
(Keystone)
3 dicembre 2022
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"Nonostante l’accordo degli Stati Uniti con i suoi partner sul tetto al prezzo del petrolio russo, siamo certi che il nostro greggio continuerà a essere richiesto". Lo scrive su Telegram l’ambasciata russa negli Stati Uniti.

"Abbiamo preso atto delle arroganti affermazioni dell’amministrazione statunitense in merito all’accordo con i suoi partner sul famigerato ‘price cap’ sul petrolio russo. Gli strateghi di Washington, nascondendosi dietro nobili slogan per garantire la sicurezza energetica ai Paesi in via di sviluppo, mantengono un muro di silenzio sul fatto che gli attuali squilibri sui mercati energetici derivano dalle loro azioni mal concepite. Prima fra tutte l’introduzione di sanzioni contro la Russia e il divieto di importazione di energia dal nostro Paese", si legge nel post.

"Con una tenacia degna di una migliore applicazione, l’Occidente sta cercando di risolvere i problemi che esso stesso ha creato. Di fatto, stiamo assistendo a una rimodulazione dei principi fondamentali del libero mercato. Passi come questi si tradurranno inevitabilmente in un aumento dell’incertezza e nell’imposizione di costi più elevati per i consumatori di materie prime. Inoltre, d’ora in poi nessun Paese sarà più immune dall’introduzione di "tetti" di ogni tipo sulle sue esportazioni, introdotti per motivi politici", conclude il messaggio.

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