Estero

Erdogan vuole sue truppe di terra in Siria e Irak, Mosca frena

Gli attacchi aerei continuano e la Turchia ha già fatto sapere di avere ucciso almeno 189 ‘terroristi’ del Pkk in due giorni

22 novembre 2022
|

"Presto li sradicheremo con i nostri carri armati, la nostra artiglieria e i nostri soldati". Il presidente turco Erdogan, che si vuole mediatore nella guerra in Ucraina, annuncia un’imminente grande offensiva militare di terra contro le forze curde presenti in Siria e Iraq, mentre dal Cremlino arriva l’invito alla moderazione per non destabilizzare ulteriormente l’alleato siriano. L’operazione ‘Spada ad artiglio’, avviata domenica per ora solo con raid aerei su "obiettivi terroristi" nel nord dell’Iraq e della Siria, è solo la prima risposta della Turchia all’attentato del 13 novembre che ha ucciso sei persone a Istanbul, attribuito da Ankara al Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk). Gli attacchi aerei continuano e la Turchia ha già fatto sapere di avere ucciso almeno 189 "terroristi", in appena due giorni, colpendo le basi del Pkk nel nord dell’Iraq e le postazioni delle milizie curde Ypg nel nord della Siria.

L’inviato speciale: si astenga

"Speriamo di convincere i nostri colleghi turchi ad astenersi dal ricorrere all’uso eccessivo della forza sul territorio siriano" per "evitare l’escalation delle tensioni", ha detto Alexander Lavrentiev, inviato speciale del presidente russo Vladimir Putin ad Astana, la capitale del Kazakistan dove è iniziata una due giorni di incontri tra funzionari di Russia, Turchia e Iran proprio riguardo alla Siria. "Abbiamo opinioni differenti sulla situazione", ha sottolineato anche il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, ma "grazie a Dio, le relazioni amichevoli e di partenariato con la Turchia rendono possibile discutere di queste differenze in modo aperto e costruttivo".

È dal 2017 che Mosca, Ankara e Teheran tengono regolarmente colloqui per trovare una soluzione al conflitto siriano. Anche in occasione dell’ultimo vertice, l’estate scorsa nella capitale iraniana, sia la Russia che l’Iran avevano dichiarato la propria contrarietà la grande operazione militare di Ankara contro i militanti curdi in Siria che il presidente Erdogan aveva annunciato in maggio.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE